giovedì 8 agosto 2013

90mila euro al mese, pensioni d'oro intoccabili

Il pensionato più pagato d'Italia prende 3mila euro lordi al giorno. Il ministro del Lavoro Giovannini: "Difficile intervenire e tagliare"




90mila euro al mese, pensioni d'oro intoccabili
E' vero, sono poche, ma non per questo appaiono meno scandalose in un Paese dove la metà dei pensionati vive con meno di mille euro al mese. Parliamo delle pensioni d'oro erogate dall'Inps: in Parlamento il governo ha snocciolato qualche dato e quello che è emerso stride, un po' troppo, con la situazione vissuta da moltissimi italiani colpiti dalla crisi.
E' un ex manager Sip, poi Telecom, colui che guida la classifica delle pensioni d'oro: 90mila euro al mese, ovvero 3mila lordi al giorno. E oggi, da pensionato, siede nel Consiglio di amministrazione della compagnia telefonica. Segue un altro ex dirigente nel settore delle telecomunicazioni, ex Infostrada, con oltre 66.400 euro al mese, quindi un ex presidente della compagnia aerea Volare con oltre 51.700. Il decimo della classifica prende 40mila euro al mese. Pensioni ottenute secondo la legge, niente di illegale, sia chiaro, ma davvero poco accettabili in un contesto come quello che si sta vivendo in Italia.
Eppure poco si può fare per intervenire con un taglio su questi assegni. Lo ha dimostrato una recente sentenza della Consulta che ha definito incostituzionali i contributi di solidarietà introdotti da un decreto del 2011 nei confronti dei titolari di pensioni d'oro e lo ha confermato, citando proprie la Corte Costituzionale, il ministro del Lavoro Giovannini.
L'esponente del governo lo ha fatto rispondendo a un'interrogazione parlamentare presentata dalla pidiellina Debora Bergamini che dice: "Benché gli interventi in materia siano particolarmente delicati, anche sul fronte della costituzionalità, e avendo cura di evitare qualsiasi colpevolizzazione verso i beneficiari di questi trattamenti, - spiega la deputata - è evidente che il tema coinvolge una questione di equità e di coesione sociale non più trascurabile dalle istituzioni, specialmente in un momento di grave crisi economica e di pesanti sacrifici per tutti". Già, non più trascurabile. 


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