sabato 31 agosto 2013

L’AMACA - Di Michele Serra.


Il socialista (cose da pazzi) Brunetta annuncia gongolante che non si pagherà l’Imu sulla prima casa, qualunque reddito si abbia. Non può non sapere che niente è più iniquo che trattare allo stesso modo i poveri e i ricchi, ma non sembra importargliene più di tanto: l’importante era far pagare il prezzo politico della campagna elettorale del suo capo a tutto il Paese.
Perché mai uno come me (e come tanti italiani che l’Imu volevano e potevano pagarla) debba essere esentato da quella tassa allo stesso modo del pensionato o dell’operaio monoreddito, non si capisce. Neppure si capisce che genere di copertura, e a spese di chi, sarà escogitata per coprire il buco, sempre per pagare la campagna elettorale di Berlusconi. Una politica onesta dovrebbe dire ai cittadini che abolire una tassa (specie una tassa come l’Imu) pesa sulle finanze degli enti locali, costringendo a tagliare i servizi sociali. E dunque penalizzando i deboli. La demagogia disonesta si guarda bene dal fare questo genere di conti in pubblico. Strilla “vi levo l’Imu” per avere gli applausi e i voti degli sprovveduti. Che poi si domandano furibondi perché non passa più l’autobus, o perché aumentano i ticket sui farmaci.
L’AMACA - Di Michele Serra.
Il socialista (cose da pazzi) Brunetta annuncia gongolante che non si pagherà l’Imu sulla prima casa, qualunque reddito si abbia. Non può non sapere che niente è più iniquo che trattare allo stesso modo i poveri e i ricchi, ma non sembra importargliene più di tanto: l’importante era far pagare il prezzo politico della campagna elettorale del suo capo a tutto il Paese.
Perché mai uno come me (e come tanti italiani che l’Imu volevano e potevano pagarla) debba essere esentato da quella tassa allo stesso modo del pensionato o dell’operaio monoreddito, non si capisce. Neppure si capisce che genere di copertura, e a spese di chi, sarà escogitata per coprire il buco, sempre per pagare la campagna elettorale di Berlusconi. Una politica onesta dovrebbe dire ai cittadini che abolire una tassa (specie una tassa come l’Imu) pesa sulle finanze degli enti locali, costringendo a tagliare i servizi sociali. E dunque penalizzando i deboli. La demagogia disonesta si guarda bene dal fare questo genere di conti in pubblico. Strilla “vi levo l’Imu” per avere gli applausi e i voti degli sprovveduti. Che poi si domandano furibondi perché non passa più l’autobus, o perché aumentano i ticket sui farmaci. 
Si può mai commentare un contenuto come questo? Con questi esempi pensano di poter ancora trovare gente onesta in giro? Il buon esempio viene dall'alto e a lungo andare ...il serpente si morderà da solo la coda

venerdì 30 agosto 2013

LA STORIA DI LUDOVICA FRANCHI STAMINALI MESENCHIMALI DEL PROF. VANNONI E DEL DOTT. ANDOLINA



Ho iniziato da poco ad approfondire la mia conoscenza sulla terapia con cellule staminali mesenchimali del prof. Davide Vannoni. Mai visto tanto accanimento contro questa associazione ONLUS (Il Sito ufficiale della fondazione è www.staminafoundation.org.); chiunque scriva qualcosa su questo argomento viene attaccato in maniera a dir poco maniacale e sempre portando ad esempio i soliti discorsi ormai obsoleti, passati, vecchi.

 Possibile che le persone siano così poco intelligenti da basarsi su articoli e fatti di anni fa e non si preoccupano invece di controllare l’evolversi degli avvenimenti negli anni seguenti? Anche i bambini sanno che una terapia innovativa come questa, tra l’altro ostacolata in ogni modo da tutti, ha bisogno di tempi, autorizzazioni, esperimenti, ma di tempo non ce ne è a sufficienza perché ogni giorno perso costa la vita a tante persone malate tra cui tantissimi bambini. 

Malati che non hanno a disposizione nessuna cura già testata per cui vengono lasciati morire da soli, senza nessun tipo di assistenza da parte di nessuna struttura medica. Nessuno sente il loro grido di AIUTO, neanche le Istituzioni, nonostante che, da oltre due mesi, alcuni malati terminali presidiano davanti al Parlamento. Nessun telegiornale e nessun giornale parla di loro, se non qualche giornalista libero che pubblica brevi interviste nel web e questa è una vergogna vera per uno Stato che si ritenga “civile”. Per sensibilizzare tutti, compresi coloro che imperterriti continuano a fare commenti negativi su questo problema, voglio raccontare alcune storie VERE, storie che toccheranno il cuore e la sensibilità di tutti e inizierò dalla storia di Ludovica Franchi.


Ludovica nata a Roma l‘8 giugno del 2006, una bellissima bambina nata apparentemente sana perché la malattia genetica nata con lei non si manifesta subito. I suoi primi due anni di vita procedono normali ; riconosceva le lettere dell’alfabeto, sapeva contare e distingueva i colori, per cui a livello cognitivo niente faceva percepire che avesse una malattia devastante.

 Purtroppo la mamma si accorse presto che qualcosa non andava; la piccola faticava a salire le scale, a sedersi, la sua manualità era limitata, ma quello che preoccupava di più era che ogni volta che beveva, qualsiasi liquido, le andava di traverso. Da qui iniziò il calvario, i genitori la portarono da alcuni specialisti che non riscontrarono in lei nulla di strano fino a quando i genitori, con la loro insistenza, non fecero notare alcuni comportamenti anomali della piccola. Uno di loro si insospettì e prescrisse una risonanza magnetica “senza urgenza”, fissata quattro mesi dopo. Purtroppo la piccola iniziò ad avere crisi epilettiche e fu portata di corsa al San Camillo. Dopo i controlli di routine e dopo elettroencefalogramma e risonanza magnetica negativi fu dimessa in quanto ritenevano che la bimba fingesse e che la mamma fosse troppo apprensiva e stressata. 

Dimessa, nonostante la piccola Ludovica avesse una decina di crisi epilettiche giornaliere prescrivendole solo una cura inadeguata come dosaggio necessario a bloccare queste crisi. La dimisero rassicurando i genitori che tutto sarebbe passato con il tempo. Le crisi della piccola invece di diminuire aumentarono di frequenza e la piccola fu portata di urgenza al Bambin Gesù di Roma in uno stato di male epilettico e la salvarono per miracolo. Finalmente i medici si resero conto che la piccola probabilmente avesse una malattia seria metabolica, ma dato che la mamma era fisioterapista e al nono mese di gravidanza, cercarono di minimizzare il problema. 

La bimba fu ricoverata per una serie di accertamenti e dopo tre lunghi mesi finalmente arrivò la diagnosi: “Malattia di Tay Sachs giovanile”, malattia incurabile, letale e talmente rara che in Italia ne sono state colpite solo Ludovica e un’altra bambina di nome Sveva. Responso: un anno di vita, al massimo due! Chi ha dei figli potrà comprendere quale dolore lancinante potessero provare i genitori in quel momento, un dolore che ti fa perdere i sensi e il lume della ragione. Una disperazione che non trova consolazione. La guardarono, era lì, di fronte a loro , ancora viva e li vedeva piangere e forse si domandava cosa avessero fatto i genitori, cosa li avesse resi così tristi da piangere con tanta disperazione. L’amore per questa creatura non li abbandonò, anzi, decisero “basta lacrime” e iniziarono a festeggiare ogni giorno di vita di Ludovica e iniziarono a fare l’impossibile affinchè la piccola passasse il tempo che gli rimaneva da vivere nella maniera più confortevole possibile. La mamma lasciò il suo lavoro e iniziò a studiare la malattia, contattò altre famiglie di piccoli angeli e una associazione americana: la NTSD che si occupava di ricercare una cura per questo tipo di malattia e similari. Come sovente accade, ricevettero tantissima solidarietà da persone mai conosciute prima, ma molta meno da alcuni amici di vecchia data che trovavano difficile portar loro una parola di conforto per la tragedia che stavano vivendo. 

Durante le loro affannose ricerche vennero a conoscenza di un farmaco che avrebbe potuto rallentare il decorso della malattia e dopo svariate lotte riuscirono ad averlo. Questo farmaco però non ebbe i risultati sperati e la mutazione genetica di Ludovica progredì rapidamente, nel giro di sei mesi perse la parola e non camminò più. Dopo un anno divenne cieca e non riusciva più a deglutire e i genitori furono costretti a metterle la PEG (La PEG è una tecnica che consente la nutrizione enterale. La PEG viene solitamente posizionata nei pazienti che necessitano di una nutrizione enterale per un lungo periodo. A differenza del sondino naso-gastrico risulta maggiormente tollerata ma da recenti studi è emerso che non determina un significativo miglioramento della qualità della vita né una riduzione delle complicanze ad esempio: rigurgiti ed aspirazione, pertanto il suo utilizzo va riservato solo in pazienti selezionati e comunque con una aspettativa di vita maggiore di 6 mesi). Ludovica perse il sorriso e non comunicò più in alcun modo. I genitori vedevano la bambina spegnersi giorno dopo giorno ma non si davano per vinti e continuarono la loro lotta contro il tempo e la morte. 

Volando ad Israele da un professore Russo-Ucraino che, avendo studiato la dopamina (neurotrasmettitore) scoprì che la carenza di dopamina nelle patologie neurodegenartive ne causava la paralisi, così iniziarono la cura a base di “idopa”. Questa cura fatta per 4 volte costò 20.000,00 € a ciclo e Ludovica stabilizzò il decorso della sua malattia subendo effetti straordinari: migliorò la sua partecipazione ambientale recuperando anche il ritmo sonno-veglia e non ebbe più crisi epilettiche, le uniche crisi “riflesse” erano causate da rumori improvvisi comunque controllabili farmacologicamente. Nonostante il miglioramento di vita di Ludovica i genitori non si fermarono, continuarono a cercare con la speranza di trovare qualcosa che migliorasse ancora di più la vita della propria figlia. Anche con questi miglioramenti Ludovica rimaneva paralizzata, senza movimenti volontari, l’unico barlume di luce che faceva comprendere che percepiva quello che le accadeva attorno era il suo sorriso “sociale”. 

Durante il periodo della cura idopa, vennero a conoscenza che a Brescia si praticava una terapia con cellule staminali su patologie neurodegenerative come quelle di Ludovica. In un primo momento esclusero di far fare alla figlia questa terapia in quanto avevano letto che alcuni bambini in AMERICA , trattati con cellule “embrionali” erano deceduti. Il tempo passò e sempre con maggiore frequenza sentirono parlare della cura con cellule staminali mesenchimali del Prof. Vannoni così decidettero di informarsi più a fondo e iniziarono ad avere rapporti epistolari sia con il Prof. Vannoni che con il Dott. Andolina, dopo di chè iniziarono l’iter per accedere alle cure “compassionevoli” trovando per la prima volta, nel loro lungo CALVARIO, un giudice che diede il suo consenso ad accedere alla cura delle cellule stamininali mesenchimali perchè era a conoscenza della vicenda e a favore di questo tipo di cura. In tempi brevissimi ricevettero l’ordinanza dell’autorizzazione al prelevamento delle cellule ad uno dei genitori: il così detto “carotaggio osseo”, successivamente fu fissata l’udienza tra loro e gli SPEDALI CIVILI DI BRESCIA i quali si presero una settimana per decidere, ma nella stessa notte arrivò una PEC al loro avvocato con l’ordinanza a poter procedere alla cura staminale mesenchimale. 

Ludovica ricevette la sua prima infusione i primi di luglio 2013 e la seconda nel mese di agosto. Ludovica apparirà subito più serena e disponibile, molto più attiva, recuperando anche la peristalsi intestinale non avendo più bisogno di lassativi o clisteri per evacuare. Iniziò a vocalizzare sempre più e recuperò attività motoria a livello della spalla sinistra. Iniziò a girarsi su un fianco da sola accendendo tante di quelle lucine che la sua orrenda malattia stava inesorabilmente spegnendo. 

Ludovica ora sta molto meglio e anche se i genitori sono coscienti che la malattia della figlia è in uno stato avanzato, accetteranno di buon grado ogni miglioramento positivo che ne verrà da questa nuova terapia. Ringrazio la mamma di Ludovica, Francesca Atzeni per avermi dato la possibilità di far conoscere la loro storia e con questo di far sperare altre famiglie che stanno subendo il loro stesso dramma e calvario.
di: Emanuela Rocca

lunedì 26 agosto 2013

Chi è Stato? – Il decesso di Marcello Lonzi nel carcere di Livorno



da Tiziana Barillà (Note) Lunedì 13 maggio 2013 alle ore 16.48
Un mistero irrisolto. Il decesso di Marcello Lonzi nel carcere di Livorno, dieci anni fa. Caso archiviato per morte naturale, ma la madre chiede verità. E un processo. In questi giorni sarà presentata la domanda per riaprire le indagini

Caso chiuso. Archiviato. Marcello Lonzi, 28 anni, è morto per un collasso cardiaco l’11 luglio di dieci anni fa nel carcere Le Sughere di Livorno. Era finito dentro con l’accusa di tentato furto, condannato a nove mesi, ne aveva scontati quasi la metà. «Si può morire d’infarto con la mandibola fratturata, due buchi in testa, il polso sinistro rotto, due denti spaccati, un’escoriazione a V, otto costole rotte?», si chiede la madre di Marcello, Maria Ciuffi. Da quel giorno non ha mai smesso di chiedere la verità sulla morte del figlio.
Dal 2002 a oggi sono stati 1.036 i decessi all’interno degli istituti penitenziari italiani. Mille morti in dieci anni: metà suicidi, l’altra metà per malattia o cause “da accertare”, con indagini giudiziarie ancora in corso. Duecento i casi non risolti. Ogni volta è una vita spezzata, venti volte su cento è l’inizio di una guerra per la verità. Come per Aldrovandi, Cucchi, Uva, Ferrulli. Ma anche come per Marcello Lonzi, che un processo non lo ha ancora avuto. «Combatto dal 2003 e non sono mai riuscita ad arrivare in aula. Basta guardare le foto di mio figlio e poi chiedersi se sia morto per infarto», racconta Maria Ciuffi. Quelle foto Maria le ha rese pubbliche più volte, le è stato anche chiuso l’account facebook per la violenza di quelle immagini. Incongruenze, silenzi, fretta di archiviare. Sin dal primo momento, come ci racconta Maria: «Ho saputo della sua morte solo il giorno dopo. Non mi hanno avvisata né i carabinieri, né la polizia, ma una zia di mio figlio. Ero appena tornata da lavoro, mi stavo per cambiare, quando sento suonare alla porta e lei mi dice: Marcellino è morto. Sono corsa al carcere dove mi hanno tenuta più di un’ora fuori, al sole. Le guardie erano al cancello, mi guardavano ma non mi dicevano niente», prosegue. «Poi ho scoperto che mentre io aspettavo davanti al carcere, all’obitorio del cimitero di Livorno gli stavano facendo l’autopsia. La notizia era già sui giornali: Il Tirreno riportava “morto d’infarto”, La Nazione che si era suicidato. Li ho chiamati entrambi ed entrambi mi hanno detto che era stata la direzione del carcere a dir loro così».

Sono muri alti quelli degli istituti penitenziari. È difficile guardarci dentro. Come difficile è riuscire a sostenere i carichi dispendiosi della giustizia. «Quello che ho potuto vendere l’ho venduto, anche l’anima a momenti. Combatto da sola», dice Maria. «Il padre di mio figlio si è fermato, perché non può credere che le guardie lo abbiano picchiato». Al suo fianco da settembre c’è l’avvocato Erminia Donnarumma. Insieme in questi giorni stanno provvedendo a presentare nuove istanze alle autorità competenti. Ma il legale preferisce non scendere nei dettagli «per non compromettere questa fase così delicata», dice. «Speriano che attraverso le indagini delle autorità si possa capire cosa sia davvero successo. Perché è chiaro che non è andata come dicono».
Terzo tentativo. Già due volte la signora Ciuffi ci aveva provato, come conferma l’avvocato Donnarumma: «Ci sono state varie istanze e varie richieste con l’avvocato che mi ha preceduto. La signora Ciuffi ha addirittura fatto un ricorso alla Corte dei diritti dell’uomo di Strasburgo, ma è stato respinto come irricevibile», spiega Donnarumma. In particolare, c’è stata una prima autopsia nell’immediatezza dell’accaduto, poi una riesumazione e una nuova autopsia. E da quest’ultima sono emersi nuovi elementi assenti nella prima relazione del tribunale. «Per esempio delle strane tracce di vernice in una delle ferite al volto che arriva fino all’osso e lo segna», dice il legale. «Queste non sono state campionate. Sono state fotografate dal consulente di parte ma non sono state nemmeno prese in considerazione nella relazione del perito. Quindi hanno chiuso il caso di nuovo». Un caso complesso che si è trasformato in un’enorme mole di documenti: «Ci sono voluti mesi per rileggere tutta la documentazione. Per mettere in fila e analizzare i fatti. E ne sono emerse delle incongruenze secondo me spaventose», continua Donnarumma. «Ci sono anche diverse testimonianze che non collimano».

Maria Ciuffi in questi anni ha ascoltato i compagni di cella, gli altri detenuti. Ha fatto ciò che il «pm avrebbe dovuto fare», chiosa. E ci racconta un episodio: «Mentre facevo lo sciopero della fame fuori dal carcere incontrai tre detenuti che mi raccontarono delle cose, e io feci in modo che il magistrato li sentisse. Uno di loro venne interrogato davanti a me, per la prima volta», prosegue, e sintetizza così quell’interrogatorio: «Così ho saputo che Marcello alla mattina “si era preso” verbalmente con un appuntato e che alle tre e mezzo del pomeriggio li chiusero nelle celle. Si sentì correre su e giù, e voci sconosciute. Quando il magistrato gli chiese dettagli sulle voci sconosciute, lui rispose: non quelle delle guardie di tutti i giorni. Ma non si vedeva niente. Si sa che è successo qualcosa, ma non si sa cosa. Solo la mattina dopo ci dicono che Lonzi è morto. E lì ci sono stati anche un po’ di tafferugli». Quella testimonianza non è che una piccola parte della lunga “indagine privata” che Maria Ciuffi ha condotto in questi dieci anni. E che continua ancora, come dice l’avvocato: «Io e la signora Ciuffi ci siamo occupate di contattare persone che erano detenute nello stesso carcere. Abbiamo cercato di ricomporre tutta la vicenda. Noi da sole, senza i mezzi di cui può disporre l’autorità. Lo abbiamo fatto in proprio. E adesso tutto ciò è agli atti. Quello che abbiamo trovato conferma quanto sospettavamo».
«Per lo Stato è come se Marcello non fosse mai esistito», dice Maria. E il suo avvocato rincara: «Hanno cercato di ostacolarla in ogni modo. E non si capisce il perché. È la madre di un ragazzo che è morto e pretende chiarezza. Che le si spieghi quantomeno cosa è successo. Non può essere liquidato tutto come una morte naturale. Io continuerò a essere al suo fianco, finché lei vorrà. Nonostante i problemi che abbiamo affrontato e quelli che sicuramente verranno».

di Tiziana Barillà
left n.17 del 4 maggio 2013


Corte dei diritti dell'uomo di Strasburgo: Aiutate Maria Ciuffi ad ottenere giustizia per suo figlio Marcello Lonzi- Firmate questa petizione

http://www.change.org/it/petizioni/corte-dei-diritti-dell-uomo-di-strasburgo-aiutate-maria-ciuffi-ad-ottenere-giustizia-per-suo-figlio-marcello-lonzi?share_id=CuJpuCOqeR&utm_campaign=friend_inviter_ch



sabato 24 agosto 2013

VOTATE VOTATE




Questo libro partecipa al concorso “Casa Sanremo Writers 2014″ votalo cliccando sul link e fallo votare ai tuoi amici… se non lo conosci, nella pagina web trovi una demo di 12 pagine che puoi leggere oppure puoi scaricare l’ebook.
                                                                 http://www.booksprintedizioni.it/libro/Poesia/notturno 
            
             VOTA NOTTURNO DI ANGELA BALDI

lunedì 12 agosto 2013

EFFETTO FUKUSHIMA



La nube radioattiva sprigionata dall'inferno di Fukushima sta sorvolando i cieli d'Europa. Quali effetti avrà sul nostro ambiente? E perché il nucleare civile è assolutamente più pericoloso di quello militare? Ne abbiamo parlato con Angelo Baracca, fisico e docente all'università di Firenze.

Intanto per ora la nube arriva con una radioattività molto bassa che è dovuta in parte alla lontananza del Giappone che è agli antipodi, in parte alla diluizione successiva negli spostamenti dell'aria, attraverso l'atmosfera. La nube ha percorso migliaia di chilometri e quindi per ora la radioattività che ci porta è molto bassa. Chiaramente non credo che si fermerà oggi e domani perché in Giappone, la centrale continua ad emettere fumi. Non sappiamo qui come evolverà questa cosa, dipenderà molto dai venti, per esempio se i venti sono più alti o più bassi. A Chernobyl ci furono venti molto più alti nell'atmosfera, portarono a una radioattività piuttosto intensa fino al Giappone a quel tempo. 



Ora qui mi sembra che il pennacchio fosse più basso. Si tenga conto anche che ci danno delle informazioni molto frammentarie dal Giappone, non ci dicono come evolve la situazione. L'altro ieri scosse di terremoto non indifferenti che non erano sufficienti a creare altri problemi. Ma se ce ne fosse un'altra grande cosa succederebbe? Siamo legati a un filo. I reattori del Giappone sono una spada di Damocle, ma potrebbe esser così per tutti i reattori. Perché tutto ciò potrebbe avvenire in Francia, dove ci dicono che i reattori sono sicuri. Pensi che pochi mesi fa è stato trovato un difetto nei sistemi di emergenza in 34 dei 58 reattori francesiche stanno funzionando da 20 o 30 anni. Per cui se ci fosse un incidente il sistema di raffreddamento potrebbe non riuscire a coprire completamente di acqua le barre di combustibile che è quello che sta accadendo in Giappone. Quindi purtroppo il nucleare è incontrollabile, è una tecnologia troppo complessa, troppo cara, incontrollabile e qui siamo legati, non possiamo fare altro che incrociare le dita perché non sappiamo cosa potrà succedere prossimamente. L'evoluzione di questo incidente è tutto un punto interrogativo! 




Gli effetti della nube radioattiva sull'Italia cosa potrebbero colpire maggiormente?




Sull'agricoltura sicuramente. Lo iodio e il cesio sono pericolosi più che per inalazione, perché si possono depositare nelle piante, soprattutto nelle piante verdi a foglia larga. Se qualcuno ricorda ai tempi di Chernobyl c'era il divieto di mangiare l'insalata, i funghi. La radioattività potrà arrivare alle falde acquifere indubbiamente, dipende dalle condizioni atmosferiche, se piove, se non piove, la pioggia fa precipitare maggiormente gli elementi più pesanti o il pulviscolo in cui si possono essere concentrate queste sostanze. Per ora è certo, ho sentito anche ricercatori dell'agenzia di protezione ambientale, ho sentito anche i francesi, che questi livelli per ora sono molto bassi, molto al di sotto di livelli preoccupanti. Certo ne faremo volentieri a meno, perché bene non fanno. Però in questo momento sembra che non facciano male, che non siano pericolosi, che non abbiano dei danni quantificabili, quindi non lanciamo allarmismi. Però rimaniamo al corrente sperando che le autorità controllino. Qui purtroppo c'è il Ministero per l'ambiente che ha centrato tutte le misure, anche le aziende regionali non possono dire la loro. Sarebbe bene che i cittadini tempestassero di telefonate le agenzie regionali per l'ambiente, il Ministero, l'agenzia per l'ambiente nazionale. 

 

Quali sono le differenze fra nucleare militare e nucleare civile? Perché a Hiroshima vivono oltre un milione di persone mentre a Chernobyl hanno sepolto tutto sotto tonnellate di cemento e l'area non è più accessibile all'uomo?

Perché sono due fenomeni completamente diversi. Un'esplosione nucleare è un'irradiazione di enorme intensità istantanea che poi dopo si diluisce nell'ambiente. Però è un'altissima intensità istantanea. Un incidente nucleare è altra cosa. Ricordiamo una cosa ormai appurata, nonostante ciò che dicono i sostenitori del nucleare: anche nel normale funzionamento delle centrali nucleari, ci sono dei rilasci radioattivi per gli scarichi dell'acqua, dell'aria, perché si produce il trizio che è un isotopo radioattivo leggerissimo, difficilissimo da contenere, da controllare, da misurare. Quindi il nucleare civile è un fenomeno quasi opposto, dosi più basse che perdurano nel tempo. Un incidente poi come quello di Chernobyl o quello di Fukushima, anche se sappiamo ancora troppo poco di Fukushima, produce un'altissima radioattività. Si pensi che dentro un reattore durante il suo funzionamento, la radioattività che si produce, gli isotopi radioattivi sono molti di più, migliaia di volte quelli di una bomba atomica. Non hanno l'effetto dell'esplosione della bomba atomica, ma siccome in una bomba atomica ci sono pochi chili di uranio o un chilo o due di plutonio che subiscono la fissione, mentre nel cuore di un reattore, il nucleo di un reattore ci sono molti più chilogrammi di uranio che producono isotopi. Tra l'altro una delle cose che preoccupa di più in Giappone, oltre alle 3 centrali lesionate con l'incidente, sono le barre di combustibile esaurito che erano messe in piscina che hanno una radioattività spaventosa. Sono centinaia di chilogrammi, l'uranio che c'è. Molto di più quello che è stato fissionato durante la reazione a catena, quindi c'è un'altissima radioattività, quella si sta sprigionando poco a poco, a livelli che possono essere molto alti come a Chernobyl, però anche qui bisognerebbe avere delle notizie precise perché le notizie si accavallano: c'è l'allarme a Tokyo, poi dicono che a Tokyo non è così alta. Credo che lì sia un tal disastro dal punto di vista della radioattività. Non voglio fare né allarmismi e credo che se uno dovesse evacuare il Giappone sarebbe un bel problema, mica paragonabile alle aree di Chernobyl. Il nucleare non può convivere con densità di popolazioni così. Il nucleare è da smantellare. La Merkel ieri ha dichiarato: "bisogna farla finita con il nucleare". Certo, le ha dei problemi elettorali, però intanto dice l'opposto di quello che diceva un mese fa quando voleva prolungare la vita operativa delle centrali nucleari. 

A Tokyo le falde acquifere sono radioattive. Nonostante ciò la città non rientra nell'area off limits, quella da evacuare. Perché?

La domanda è legittima e ben posta, purtroppo bisognerebbe interrogare le autorità che hanno preso queste decisioni. Vengono dati con il contagocce. non si conoscono neanche i livelli di radioattività, i livelli dello iodio, del cesio, di altri isotopi radioattivi, non ho letto nulla sullo stronzio 90 che è un altro isotopo pericolosissimo, sul trizio come dicevo prima, lì c'era una bolla di idrogeno che è anche esplosa, poi è stata fatta uscire, sicuramente del trizio ci sarà stato. Qui purtroppo temo che la risposta sia perché non potevano fare di più e perché cercano di non buttare nella disperazione la gente, perché se cominciano a evacuare Tokyo, 25 milioni abitanti (se si conta l'intera area urbana), dove li mettono? Qui ci sono dei problemi che rischiano di diventare insolubili, una contraddizione insolubile, non possiamo rischiare di creare dei problemi così!
( Fonte)

domenica 11 agosto 2013

Acqua radioattiva di Fukushima


Svuotare il mare col secchiello. Acqua radioattiva di Fukushima, i numeri certi e quelli ignoti


fukushimaPer la serie: svuotare il mare con un secchiello, la Tepco ha iniziato a pompare via acqua radioattiva dal sottosuolo della centrale nucleare di Fukushima colpita da tre meltdown due anni e mezzo fa. La società proprietaria dell’impianto ieri ne ha risucchiato e stoccato in contenitori 13 tonnellate. Si suppone che ogni giorno entrino nell’oceano Pacifico 300 tonnellate di acqua di falda contaminata da Fukushima e che i sotteranei della centrale contengno – da soli – altre 20.000 tonnellate di acqua fortemente radioattiva. Si calcola: sono numeri presunti e non certi.
Le autorità governative giapponesi sono intervenute direttamente da pochi giorni nella gestione di questa infinita crisi nucleare nucleare e hanno dichiarato l’emergenza: un vocabolo cui va attribuito un forte peso, dato che finora hanno sempre minimizzato. Tuttavia la situazione non è chiara: esattamente come quando la Tepco era da sola nella stanza dei bottoni.
Fra l’altro gli scienziati sospettavano fin dall’inizio che l’acqua finisse nell’oceano e la Tepco ha ammesso proprio oggi di saperlo già da due anni. Però lo negava strenuamente fino a pochi giorni fa. Anche il Governo giapponese non poteva non avere almeno considerto la possibilità. Non si capisce per quale motivo sia intervenuto solo ora. Forse fra un paio d’anni scopriremo che è avvenuto qualcosa, e cosa.
Ho provato a mettere un po’ d’ordine nelle confuse faccende di Fukushima cercando di distinguere i pochi numeri certi dai molti numeri presunti e sottolineando quali dati importanti sono completamente mancanti. Ecco, almeno a grandi linee, il quadro entro cui si snoda questa immane tragedia di radioattività e di acqua.
Innanzitutto bisogna tornare un attimo col pensiero alla situazione che si è prodotta nel marzo 2011, quando la centrale nucleare è stata colpita da un fortisimo terremoto e poi dallo tsunami. Sono andati ko gli impianti di raffreddamento dei tre reattori in funzione e dei depositi di combustibile usato. Il costante raffreddamento è indispensabile. Nonostante tutti gli sforzi per raffreddare Fukushima innaffiandola con immani getti di acqua di mare, il combustibile nucleare dei tre reattori è andato in meltdown: si è fuso.
Nessuno sa dove si trovino e in che stato siano i tre corium, i tre blob di lava radioattiva e incandescente frutto della fusione dei colbustibile: se sono ancora dentro i reattori (che comunque sono crepati), se si sono fermati sul sottostante, spesso zoccolo di cemento o se addirittura hanno superato almeno in parte anche questa barriera. La radioattività è troppo alta per effettuare ispezioni. In ogni caso è necesario continuare a raffreddarli. Per questo tuttora la Tepco versa quotidianamente grandi quantità di acqua sui reattori.
L’acqua – è ovvio – a contatto con il materiale radioattivo diventa radioattiva anch’essa e scende verso il basso, accumulandosi negli scantinati di Fukushima. La Tepco la pompa via e la sottopone a (parziale) decontaminazione, con l’obiettivo di “riciclarla” versandola di nuovo sui reattori.
L’area attorno a Fukushima è tappezzata da serbatoi che ora contengono 380 tonnellate di acqua variamente radioattiva.
Fukushima ha alle spalle le colline e subito di fronte l’oceano: l’acqua della falda sotterranea, scendendo dalle colline verso il mare, si infiltra negli scantinati di Fukushima – che sono crepati – al ritmo presunto di 400 tonnellate al giorno e diventa anch’essa radioattiva. La Tepco calcola che nell’intrico di sotterranei e condotti si siano accumulate 20.000 tonnellate di acqua fortemente radioattiva.
Essendo crepati, gli scantinati perdono acqua radioattiva in qualche ignoto punto. Vale il discorso di prima: la radioattività è troppo alta per effettuare ispezioni. Quest’acqua si diffonde nel sottosuolo in direzione dell’oceano portando con sè la contaminazione. L’apporto complessivo di acqua di falda nell’area di Fukushima è pari – si calcola: di nuovo, nessuna certezza – a 1000 tonnellate al giorno. Detratte le 400 tonnellate che entrano negli scantinati (si postula ovviamente che vengano tutte man mano estratte), rimangono altre 600 tonnellate che attraversano il sottosuolo e che (tutte o in parte? nessuna certezza) vengono a contratto con infiltrazioni di acqua radioattiva.
Per impedire che queste 600 tonnellate arrivino all’oceano, la Tepco ha costruito una barriera sotterranea di suolo impermeabilizzato. La barriera scende verso il basso ma – per insormontabili ostacoli tecnici – la parte superiore si arresta a circa 1,8 metri sotto la superficie. Contro questa barriera si è accumulato un (ignoto) volume di acqua radioattiva. Ora ha superato la barriera in altezza, arrivando a poco più di un metro dalla superficie.
La Tepco e le autorità governative stimano che per questa via – cioè aggirando la barrera – entrino ogni giorno nell’oceano 300 tonnellate di acqua radioattiva. Si presuppone (non si sa in base a cosa) che le altre 300 tonnellate di acqua di falda finiscano anch’esse nell’oceano, ma attraversino la zona di Fukushima senza incontrare radioattività.
Avete notato quante sono le stime e le incertezze? Oltretutto non si sa nemmeno quanto è radioattiva l’acqua che si riversa in mare. La Tepco ha fornito stime solo per il trizio, il meno pericoloso di questi elementi radioattivi anche se nessuno oserebbe definirlo esattamenteun toccasana: da 20 a 40 terabecqerel a partire dal maggio 2011.
Certo però che insieme al trizio ci saranno anche altre sostanze. Quante e quali, non si sa. Si sa però che da giugno i campioni di acqua di falda prelevati dai pozzi attorno a Fukushima mostrano crescente radioattività: uno dei campioni è risultato il più radioattivo in assoluto, battendo il record che l’acqua di Fukushima aveva raggiunto nel 2011.
L’oceano Pacifico contiene un volume d’acqua enorme. Uno scienziato antinucleare ha calcolato che se tutta la radioattività di Fukushima fosse uniformemente diffusa, ogni metro cubo di acqua del Pacifico acquisirebbe appena 1 becquerel di radioattività: irrisorio davvero (per altri motivi tuttavia egli raccomanda di evacuare la fascia costiera accanto a Fukushima, potete leggere tutto qui), ma chissà quanto tempo e quante onde sarebbero necessarie per “frullare” omogeneamente e disperdere la radioattività ora concentrata in una zona limitata.
La soluzione definitiva sostenuta dal Governo per bloccare il flusso di acqua radioattiva è congelare il terreno attorno a Fukushima. Una cosa mai fatta prima, una tecnica che finora è stata qualche volta applicata a volumi limitati di suolo in occasione dello scavo di tunnel. Ci vorranno degli anni.
Per il momento ieri la Tepco ha aspirato 13 tonnellate di acqua di falda. Fate il confronto con tutti i numeri certi e-o presunti che ho elencato. Vuotare il mare col secchiello: avete una definizione migliore?

Canadair:arrestato il capo


Canadair: arrestato il capo

di Gianluca Di Feo
Giuseppe Spadaccini, l'uomo che gestiva la flotta antincendio della Protezione civile, è accusato di una colossale frode fiscale. Lavorava per il governo e faceva esibizioni davanti a Villa Certosa
(21 ottobre 2010)
Giuseppe Spadaccini Giuseppe SpadacciniHanno arrestato Mister Canadair. L'uomo che gestiva la flotta antincendio della Protezione civile è accusato di una colossale frode fiscale: oltre 90 milioni di euro nascosti al fisco da un'associazione per delinquere attraverso un giro di società nei paradisi fiscali.

Giuseppe Spadaccini è uno degli imprenditori più noti dell'aviazione italiana. La sua società più famosa è la Sorem, che da quasi tredici anni conduce la guerra contro i roghi per conto di Palazzo Chigi e ha esteso le sue attività in altri paesi. Infatti la Protezione civile in Italia è proprietaria solo degli aeroplani ma esternalizza tutta l'attività - piloti, addestramento, manutenzione, organizzazione operativa - a una società privata.

La Sorem ha ottenuto questo contratto per anni senza nessuna gara, con trattativa diretta: solo dal 2007 in poi sono state applicate le regole degli appalti, che hanno confermato la presenza della ditta di Spadaccini. Soltanto tra il 2001 e il 2006, secondo i dati della Corte dei conti, la Sorem ha incassato per le operazioni contro le fiamme 170 milioni di euro, grazie a contratti assegnati per decreto dalla presidenza del Consiglio. Oggi si occupa dei 19 Canadair Cl415 di proprietà statale e possiede 8 più anziani Cl215, che vengono affittati all'estero per fronteggiare le emergenze, dalla Turchia alla Corsica. Gran parte degli equipaggi vengono "noleggiati" con contratti stagionali: piloti canadesi, affiancati da qualche veterano italiano e da alcune giovani leve formate nelle scuole volo abruzzesi.

L'ultima creatura di Spadaccini è la Itali Airlines, che ha operato decine di collegamenti nazionali e ambiva a rilevare i jet Md80 dismessi dalla nuova Alitalia. Adesso svolge soprattutto collegamenti charter estivi e aerotaxi dallo scalo romano di Ciampiano. E tra le attività più singolari condotte dalla Sorem c'è stata anche la sperimentazione dell'idrovolante russo Beriev 200, usato nel 2005 a Porto Rotondo con frequenti voli-esibizione davanti a Villa Certosa.

Dietro questo regno dei cieli per i magistrati e per la Guardia di Finanza ci sarebbero state grandi nuvole nere. La procura di Pescara - città dove Spadaccini ha concentrato le sue attività - ha chiesto e ottenuto tredici arresti: tra i personaggi colpiti dai provvedimenti anche un notaio, un avvocato e i titolari di alcune società di Madeira che sarebbero state usate per nascondere i soldi al fisco. Sorprendenti anche i sequestri: pacchetti di azioni della Sorem, della Air Columbia (che si occupa della formazione di piloti e tecnici), della San (specializzata nella manutenzione); uno yacht lungo 21 metri, decine di appartamenti a Roma, Milano, Porto Rotondo. Secondo gli inquirenti il meccanismo della frode era semplice: le società di Madeira emettevano fatture per operazioni inesistenti, che servivano a creare fondi neri poi investiti in Italia e all'estero. In pratica, i quattrini pagati dallo Stato per i voli della Protezione civile sarebbero andati a finanziare case e lussi in nero.

Ma come ha rivelato due anni fa 'L'espresso', la procura sospetta che parte del denaro sia servita anche per pagare personaggi importanti per far vincere appalti alle compagnie di Spadaccini. Una piccola parte delle quote di Itali Airlines, per un valore nominale di 50 mila euro, nel 2004 sono state vendute al deputato di Forza Italia Sabatino Aracu. Ed anche nel cda delle sigle di Spadaccini siedono diversi ex politici abruzzesi di peso.(Espresso)

sabato 10 agosto 2013

PERCHE’ IL DL SUL FEMMINICIDIO NON MI PIACE

venerdì, 9 agosto 2013

 No, non mi piace. Parlo del decreto legge sul femminicidio così come è stato raccontato. Premetto che non ho avuto modo di studiarlo nei dettagli, e che la sensazione che ho è che la ex ministra Idem avesse un’idea molto diversa (altrimenti, perché convocare le associazioni che si battono contro la violenza, giusto qualche settimana prima di essere messa alla gogna e costretta a farsi da parte?).

Non mi piace perché è un decreto repressivo. E molte di noi hanno detto e ripetuto che nessuna repressione e nessun giro di vite porterà a risultati se non si insiste sulla prevenzione. Scuola. Formazione degli educatori. Libri di testo delle elementari. Educazione al genere, all’affettività, alla sessualità. Da subito. Di questo non si parla.
Non mi piace perché non si parla di centri antiviolenza, e tantomeno della loro moltiplicazione e finanziamento, da quanto è dato almeno capire. Non si  parla di centri di ascolto per uomini abusanti. Non si cerca di capire, formare e prevenire, ma si  pigia sul pedale della guerra fra i sessi, fornendo a chi ancora sputa la parola femminicidio come una caramella mal masticata ottimi argomenti per parlare di espediente securitario.
Non mi piace perché glissa sugli strumenti fondamentali: un osservatorio che monitori i femminicidi, dicendoci quanti sono e come avvengono. Fin qui, le indagini statistiche, come detto centinaia di volte, sono incomplete e generiche.
Non mi piace perché, come ha dichiarato Michela Murgia, la non revocabilità della querela “è una grande responsabilità che lo Stato si assume perché chi impedisce alla vittima di revocare la denuncia deve poter garantire che l’inasprimento degli abusi non ci sarà. O che se ci sarà, la donna verrà protetta. Lo dico perché nella stragrande maggioranza dei casi dal momento della querela le cose per chi ha subito violenze cominciano a peggiorare”. Non solo, aggiunge Michela, “io ho sempre creduto che una donna debba avere la libertà di decidere se vuole o meno denunciare. Per questo non sono molto d’accordo con la procedibilità d’ufficio che prevede anche che possa essere il pronto soccorso a inviare una segnalazione a polizia e carabinieri. Questo vale ancora di più oggi: se una donna, a un certo punto, non se la sente di continuare l’iter processuale, deve poter fare un passo indietro. Non è giusto trasferire questo diritto alle forze dell’ordine. È un’ulteriore sottrazione che si fa a chi di violenze già ne ha subite parecchie”.
Non mi piace perché, come ha scritto Concita De Gregorio, “dire che la pena sarà di un terzo più severa nel caso in cui le vittime siano incinte o mogli o compagne o fidanzate del carnefice è comprensibile, dal punto di vista del legislatore, perché sì che battere una donna che aspetta un bambino o che ha un vincolo di fiducia con chi la aggredisce è più grave. Ma stabilisce anche una discriminazione culturalmente delicatissima verso le donne che non fanno figli e non hanno legami con un uomo. In che senso uccidere una donna non sposata e non madre è meno grave? Vale forse di meno per la società?”.
Non mi piace, perché come ha scritto Enza Panebianco, inserisce misure repressive nei confronti della lotta NoTav, di punto in bianco: ” il Decreto passa da un argomento all’altro e, coerentemente con l’idea che è sulle forze dell’ordine che decidono di investire invece che su altro, da quel che leggiamo si occupa anche di rafforzare le misure repressive contro chi si oppone in Val Susa alla realizzazione della Tav. Si parla di messa in sicurezza dei cantieri che si traduce in una maggiore militarizzazione ed espropriazione di quel territorio. In più sono previste punizioni più severe per chi osa varcare i confini dell’area in cui è realizzato il cantiere. Il governo ottiene così consenso su una misura repressiva con l’alibi di norme in difesa delle donne. La lotta contro la violenza sulle donne può essere realizzata legittimando autoritarismo e repressione? E’ possibile allearsi con chi autorizza le forze dell’ordine a manganellare ed arrestare gli/le attivist* #NoTav in nome della lotta contro la violenza sulle donne?”
Non mi piace perché, a quanto si legge, ha utilizzato la lotta di chi si oppone ai femminicidi e alla violenza sulle donne in chiave rassicurante, consolatoria, paternalista. Perché ha usato quella lotta come un fiore all’occhiello per legittimare l’operato di un governo che definire criticabile è poco.
E’ un passo, mi dicono amiche e compagne di strada. Per me, è un passo falso, compiuto di fretta e compiuto male. In una parola, servirà a poco. La battaglia è culturale, inclusa quella al cyberstalking.
Mi auguro che esista la possibilità di discuterne ancora, nonostante tutto.
Ps. Il blog chiude per due settimane, per necessità di una pausa della titolare. Ci ritroviamo a fine mese.

Le nazioni con i più ricchi del mondo


Se vale la pena essere ricco, vale ancora di più essere super ricco. Rispetto all'anno scorso, secondo una ricerca di Wealth-X, il numero dei miliardari nel mondo è aumentato del 14 per cento. In tutto, oggi ci sono 2.160 miliardari nel mondo, circa 200 in più del 2012. Dove vivono e quali Paesi possono vantare la più alta concentrazione di miliardari al mondo?
 Secondo Wealth-X, nel Canada vivono 40 miliardari, per un patrimonio totale di 105 miliardi di dollari. In mezzo a questi ricconi, c'è chi lo è di più: il presidente di eBayJeffery Skoll ha un patrimonio netto di 3,3 miliardi di dollari; la famiglia Rogers, gigante nel mondo delle telecomunicazioni, arriva a 5,94 mentre David Thomson, presidente di Thomson-Reuters, secondo Forbes arriva a 17.5 miliardi. 
In Brasile la fanno da padrone gli imprenditori nel campo dell'estrazione mineraria, anche per questo i loro nomi sono poco conosciuti fuori dall'America latina. Secondo Wealth-X, nonostante i miliardari brasiliani siano solo 49, producono assieme una ricchezza totale di 300 miliardi di dollari: con 6 miliardi di patrimonio a testa, è la media mondiale più alta. Il magnate Eike Batista è stato recentemente nominato da Forbes il più ricco brasiliano al mondo. 
La Svizzera è notoriamente un paradiso di ricchezza: nonostante una popolazione di sole 8 milioni di persone, ci sono circa 60 miliardari, il quarto paese più ricco d'Europa. Inoltre, con 5.597 persone che possiedono un patrimonio di almeno 30 milioni di dollari, si posiziona terza in Europa in questa particolare classifica. Il più famoso miliardario svizzero è stato Robert Louis-Dreyfus, membro della facoltosa famiglia Louis-Dreyfus e cugino dell'attrice Julia Louis-Dreyfus. 
A Honk Kong, i miliardari hanno conosciuto tempi migliori. Secondo Wealth-X, sono passati dai 530 del 2012 ai 470 di quest'anno. Seppur in discesa dell'11,3%, sono comunque tantissimi. Secondo Forbes, Li Ka-shing, che ha costruito la sua fortuna nel settore immobiliare e biotecnologico, è la persona più ricca di Hong Kong, con un patrimonio di 22 miliardi di dollari. 
Almeno un decimo della popolazione russa cosiddetta ricca (con patrimonio pari o sopra i 30 milioni di dollari) è miliardaria, una percentuale tra le più alte al mondo. I ricconi in Russia sono uomini di potere, magnati dell'estrazione mineraria o petrolifera come Mikhail Prokhorov, proprietario dei New Jersey Nets, e Roman Abramovich, presidente del Chelsea e proprietario di uno yacht Eclipse da 600 milioni di dollari. 
La Germania è lo stato europeo con il più elevato patrimonio netto per persona. Sono 15,770 coloro che hanno una fortuna sopra i 30 milioni di dollari, 5.000 in più rispetto alla Gran Bretagna. E tra queste 15.770 persone i bilionari sono 137, che insieme hanno un patrimonio di oltre 550 bilioni. L'uomo più ricco della Germania è Karl Abrecht con 25,4 bilioni. 
La Gran Bretagna ha alcuni dei ricchi più famosi, inclusa l'icona del pop Paul McCartney e la scrittrice J.W.Rowling. Ma nessun inglese rappresenta meglio di Sir Richard Branson la ricchezza del Paese. Lo stravagante presidente del gruppo Virgin, per Forbes, vale più di 4 miliardi. Branson è uno dei 140 miliardari nel Regno Unito, la nazione che vanta il più alto numero di ricchi in tutta l'Europa. 
La seconda economia più grande del mondo è anche il secondo Stato con il maggior numero di miliardari. La ricchezza della Cina è molto sbilanciata. Secondo Wealth-X, la Cina ha 147 miliardari, ma solo 70 persone con un patrimonio tra i 750 milioni di dollari e i 999. Zong Qinghou, manager del gruppo Wahaha Hangzhou, azienda leader nella produzione di bevande, con una fortuna di 12,6 miliardi è tra le persone più ricche del suo paese. 
Scorrendo la lista di Forbes, la maggior parte dei miliardari sono americani. I miliardari negli Stati Uniti sono 12 volte più di quelli in Canada. Lo stato con il più alto patrimonio netto per persona è la California, dove vivono il bilionario Larry Ellison, co-fondatore di Oracle, Mark Zuckerberg, Sergey Brin e Larry Page. (Primopiano)


giovedì 8 agosto 2013

90mila euro al mese, pensioni d'oro intoccabili

Il pensionato più pagato d'Italia prende 3mila euro lordi al giorno. Il ministro del Lavoro Giovannini: "Difficile intervenire e tagliare"




90mila euro al mese, pensioni d'oro intoccabili
E' vero, sono poche, ma non per questo appaiono meno scandalose in un Paese dove la metà dei pensionati vive con meno di mille euro al mese. Parliamo delle pensioni d'oro erogate dall'Inps: in Parlamento il governo ha snocciolato qualche dato e quello che è emerso stride, un po' troppo, con la situazione vissuta da moltissimi italiani colpiti dalla crisi.
E' un ex manager Sip, poi Telecom, colui che guida la classifica delle pensioni d'oro: 90mila euro al mese, ovvero 3mila lordi al giorno. E oggi, da pensionato, siede nel Consiglio di amministrazione della compagnia telefonica. Segue un altro ex dirigente nel settore delle telecomunicazioni, ex Infostrada, con oltre 66.400 euro al mese, quindi un ex presidente della compagnia aerea Volare con oltre 51.700. Il decimo della classifica prende 40mila euro al mese. Pensioni ottenute secondo la legge, niente di illegale, sia chiaro, ma davvero poco accettabili in un contesto come quello che si sta vivendo in Italia.
Eppure poco si può fare per intervenire con un taglio su questi assegni. Lo ha dimostrato una recente sentenza della Consulta che ha definito incostituzionali i contributi di solidarietà introdotti da un decreto del 2011 nei confronti dei titolari di pensioni d'oro e lo ha confermato, citando proprie la Corte Costituzionale, il ministro del Lavoro Giovannini.
L'esponente del governo lo ha fatto rispondendo a un'interrogazione parlamentare presentata dalla pidiellina Debora Bergamini che dice: "Benché gli interventi in materia siano particolarmente delicati, anche sul fronte della costituzionalità, e avendo cura di evitare qualsiasi colpevolizzazione verso i beneficiari di questi trattamenti, - spiega la deputata - è evidente che il tema coinvolge una questione di equità e di coesione sociale non più trascurabile dalle istituzioni, specialmente in un momento di grave crisi economica e di pesanti sacrifici per tutti". Già, non più trascurabile. 


domenica 4 agosto 2013

I DANNI DELLO ZUCCHERO E GLI INTERESSI DELLE MULTINAZIONALI



531802_618020581551768_679115941_n

DA ANNI SI LEGGE IN MOLTI LIBRI DI MEDICINA NATURALE
che lo zucchero è come una droga dolce ma pericolosa per l’organismo. Spesso si crede che per lo zucchero di canna tale verità non sia valida, ma il cosiddetto zucchero di canna molto spesso è lo stesso zucchero bianco colorato con melassa (si salva forse il mascobado e qualche altro zucchero del commercio equo e solidale).In questo articolo ci stiamo ovviamente riferendo allo zucchero raffinato artificialmente dalla canna o dalla barbabietola, e non agli zuccheri presenti all’interno di altri alimenti completi come il fruttosio della frutta o il lattosio del latte)È difficile credere che lo zucchero possa essere dannoso perché tale sostanza è entrata nella nostra dieta in modo tanto profondo che una buona metà dei cibi confezionati che si trovano in commercio nè risulta “contaminato”
L’ASSUNZIONE DI ZUCCHERO RAFFINATO SOTTRAE VITAMINA C
all’organismo come fanno le sigarette, uccidealcuni batteri simbionti che nel nostro organismo producono vitamine del complesso B e altera il ciclo di regolazione glicemica. Il pancreas reagisce allo zucchero puro con una ipersecrezione di insulina, cui segue da una parte una ipoglicemia, dall’altra a lungo andare il surplus di lavoro del pancreas puo’ portare al diabete.L’assunzione di zucchero inoltre causa sonnolenza post pranzo, altera il metabolismo e influisce sugli ormoni,decalcifica le ossa e può portare alle carie dentarie. Anche l’aumento dei casi di cancro è correlato all’assunzione sempre più elevata di zucchero nella società dei consumi, dove anche nell’alimentazione l’apparire (il gusto artificialmente dolce) è molto più importante dell’essere (la valenza nutritiva e la purezza del cibo).
I POPOLI CHE NON CONOSCONO ANCORA LO ZUCCHERO NON CONOSCONO NEMMENO IL CANCRO
Il più basso livello di casi di cancro si è registrato in Olanda due anni dopo l’occupazione nazista, quando zucchero e caffè erano quasi scomparsi dalla tavola: tutti gli studi sulla prevenzione e la cura naturale del cancro (regolazione alimentare e metabolica) confermano che più si mangia zucchero e più si rischia di sviluppare il tumore.Ci sono inoltre studi che dimostrano il legame fra zucchero e ulcera, fra zucchero e malesseri psicologici, fra zucchero e allergie…la situazione è grave: sia per gli effetti che per l’assordante silenzio di chi dovrebbe tutelare la salute dei cittadini.
SI SA LA SALUTE NON GENERA BUSINES
la prevenzione primaria non genera mercato, la malattia dà da mangiare a tutto il sistema sanitario, come diceva un medico egizio 3.500 anni fa (riferendosi ovviamente alla classe benestante che lui curava) “un quarto di ciò che mangiamo serve per nutrire il corpo, il restante per nutrirei medici”.
E’ PER QUESTO CHE NELLE UNIVERSITA’
di medicina di tutto il mondo non si studia quasi per niente l’influenza dell’alimentazione sul benessere dell’individuo e il modo di mantenere la salute con la prevenzioneprimaria (corretto stile di vita) mentre si punta sulla ben più costosa (e redditizia) prevenzione secondaria (test di laboratorio poco affidabili e a volte pericolosi, radiografie cancerogene etc.). Quei medici (come Mendelson e Kousmine) che denunciano questa squallida realtà sono ovviamente una stretta minoranza; per questo di tutto ciò che è descritto in queste righe difficilmente si trove traccia nei consueti manuali universitari.
>Fonte<
Redatto da Pjmanc http:/ ilfattaccio.org

sabato 3 agosto 2013

Pdl va in piazza, Bondi: "Rischio guerra civile"

Il coordinatore: o si trova una soluzione politica per Berlusconi o sarà guerra civile. Il Colle: "Irresponsabile"




Pdl va in piazza, Bondi: "Rischio guerra civile"
Come era facilmente prevedibile il Quirinale non ha proprio apprezzato le parole del coordinatore nazionale del Pdl Sandro Bondi che ha evocato il rischio di una guerra civile in Italia se la politica non trovasse una soluzione dopo la condanna definitiva di Silvio Berlusconi per frode fiscale. Parole "irresponsabili" dicono ambienti del Colle, ma è un giudizio che può essere tranquillamente attribuito a Giorgio Napolitano.
Il Pdl ha deciso di tenere alta la tensione e i toni. Dopo l'annuncio di dimissioni di massa da parte dei parlamentari e dei ministri, e dopo l'ultimatum dello stesso Berlusconi che chiede la grazia e la riforma della giustizia (in caso contrario cade il governo di larghe intese e si va al voto con il Porcellum), è arrivata la nota del senatore Bondi: "O la politica è capace di rendere possibile l'agibilità politica del leader del maggior partito italiano - così definisce il Popolo della Libertà - oppure l'Italia rischia davvero una forma di guerra civile dagli esiti imprevedibili per tutti". Dal Pd (alleato di governo) si è levata la voce del vice ministro all'economia Stefano Fassina: "le dichiarazioni sono al limite dell'eversivo". Intanto il partito di Berlusconi ha scelto di scendere in piazza a Roma domenica 4 agosto alle 18 per sostenere il proprio leader. Non più Santi Apostoli, ma via del Plebiscito, dove si trova Palazzo Grazioli: serpeggia la paura del flop, sono poche le manifestazioni politiche indette in passato in una Roma semideserta per le vacanze. Non è escluso che lo stesso Cavaliere - che ha per ora lasciato la Capitale - possa prendervi parte. Per ora non sono previste tappe intermedie, per esempio il Quirinale.

Commento
Si può mai commentare una notizia del genere? Non credo.Sono completamente esterefatta...questa è la riforma della giustizia che vogliono fare? Vanificare le sentenze , criminalizzare i magistrati, assolvere i colpevoli. Non è un mondo che gira al contrario, è una forma di follia molto grave, necessita di cure rapide ed efficaci. E cosa faranno ad un rifiuto del Colle? Assolderanno gente senza scrupoli che inizi una pulizia contro gli onesti? Come ridono soddisfatti tutti gli evasori fiscali!!!! Anche se scoperti d'ora in avanti si rifaranno a questa vergogna e chi potrà dare loro torto. E finitela di chiamarlo Cavaliere, chi è condannato perde questa onorificenza che viene concessa a persone che si sono distinte per merito. Qui l'unico merito è quello di aver potuto gabbare tutti. Ahiahiahiahi...per favore tutti gli altri milioni di italiani che non l'hanno votato prendano posizione e facciano muro, qui è in gioco non solo la democrazia ,ma  la nostra esistenza.(Angela)

giovedì 1 agosto 2013

IL SOLE HA INVERTITO LA POLARITA'!



Salve a tutti amici!

Questa notizia, anche se vi giunge in ritardo di qualche giorno, è un bello schiaffo morale per tutti quelli che davano il Sole per spacciato e in stallo magnetico: dopo 13 anni e mezzo i poli magnetici del Sole si sono invertiti, segno che il ciclo ha raggiunto il suo massimo ed ora si avvia verso la sua seconda metà.

L'inversione dei poli è un evento normalissimo: a differenza del nostro pianeta, che è costituito da un enorme dipolo magnetico (due poli, nord e sud), il Sole è caratterizzato da molteplici poli appaiati disposti lungo tutta la superficie solare, ma con un orientamento costante. Questo orientamento si inverte in media ogni 11 anni, e di conseguenza in media ogni 22 anni il Sole completa un "ciclo magnetico", tornando alla polarità iniziale. Anche il nostro Pianeta inverte i suoi poli, ma la sua diversa composizione fa sì che questa inversione avvenga in media ogni 500mila anni (e meno male!).

L'inversione magnetica solare non corrisponde necessariamente con la massima attività della stella, intesa come numero di macchie e brillamenti: ad esempio l'ultima inversione si è avuta a febbraio del 2000, ma il picco del ciclo precedente fu duplice e si verificò il primo a maggio del 2000, il secondo addirittura nel 2002. Vi ricordo la famosa "Tempesta di Halloween" secondaria ad un flare X28 sul bordo (inizialmente catalogato X45) avvenuta a ottobre del 2003, durante la fase calante del ciclo.

Anche se questo Ciclo Solare 24 è stato avaro di "emozioni" finora, non è detto che non possa stupirci. Confrontate dalla tabella in basso il suo andamento (linea bianca) con altri cicli simili, relativamente tranquilli: il Ciclo Solare 12, ad esempio, durò dal 1878 al 1890 ed ebbe una recrudescenza dell'attività proprio dopo l'inversione, con l'evento del 17 novembre 1882 che spinse l'aurora borale fino in Normandia e negli Stati Uniti del Sud.

E voi, che ne pensate? Durante i prossimi due anni vedremo qualcosa di nuovo? Il Sole si riprenderà alla grande o continuerà questo ciclo un po' sotto tono? Oppure credete ai veggenti della CIA che nel 1999 hanno predetto un superflare per il mese prossimo?

Scrivetemelo nei commenti, io intanto vi auguro una splendida serata ed un buon inizio di agosto!

Un abbraccio,
Massimiliano

Hashtags: ‪#‎Sole‬, ‪#‎Sun‬, ‪#‎CampoMagnetico‬, ‪#‎Eliosfera‬, ‪#‎Inversione‬, ‪#‎PoliMagnetici‬, ‪#‎Polarità‬, ‪#‎CicloSolare24‬, ‪#‎SolarCycle24‬

Le 37 leggi ad personam di Berlusconi


Si è fatto per pararsi il culo dalla galera!

Mi chiedo: come può un popolo civile sopportare tutto questo?

1. Decreto Biondi (1994).
Approvato il 13 luglio 1994 dal governo Berlusconi I, vieta la custodia cautelare in carcere (trasformata al massimo in arresti domiciliari) per i reati contro la Pubblica amministrazione e quelli finanziari, comprese la corruzione e la concussione, proprio mentre alcuni ufficiali della Guardia di Finanza confessano di essere stati corrotti da quattro società del gruppo Fininvest (Mediolanum, Videotime, Mondadori e Tele+) e sono pronte le richieste di arresto per i manager che hanno pagato le tangenti. Il decreto impedisce cioè di arrestare i responsabili e provoca la scarcerazione immediata di 2764 detenuti, dei quali 350 sono colletti bianchi coinvolti in Tangentopoli (compresi la signora Pierr Poggiolini, l’ex ministro Francesco De Lorenzo e Antonino Cinà, il medico di Totò Riina). Il pool di Milano si autoscioglie. Le proteste di piazza contro il “Salvaladri” inducono la Lega e An a ritirare il consenso al decreto e a costringere Berlusconi a lasciarlo decadere in Parlamento per manifesta incostituzionalità. Subito dopo vengono arrestati Paolo Berlusconi, il capo dei servizi fiscali della Fininvest Salvatore Sciascia e il consulente del gruppo Massimo Maria Berruti, accusato di aver depistato le indagini subito dopo un colloquio con Berlusconi.

2. Legge Tremonti (1994).
Il decreto n.357 approvato dal Berlusconi I il 10 giugno 1994 detassa del 50% gli utili reinvestiti dalle imprese, purchè riguardino l’acquisto di “beni strumentali nuovi”.La neonata società Mediaset (che contiene le tv Fininvest scorporate dal resto del gruppo in vista della quotazione in Borsa) utilizza la legge per risparmiare 243 miliardi di lire di imposte sull’acquisto di diritti cinematografici per film d’annata: che non sono beni strumentali, ma immateriali, e non sono nuovi, ma vecchi. A sanare l’illegalità interviene il 27 ottobre 1994 una circolare “interpretativa” Tremonti che fa dire alla legge Tremonti il contrario di ciò che diceva, estendendo il concetto di beni strumentali a quelli immateriali e il concetto di beni nuovi a quelli vecchi già usati all’estero.

3. Legge Maccanico (1997).
In base alla sentenza della Consulta del 7 dicembre 1994, la legge Mammì che consente alla Fininvest di possedere tre reti tv sull’analogico terrestre è incostituzionale:3., presumibilmente Rete4, dev’essere spenta ed eventualmente passare sul satellite, entro il 28 agosto 1996. Ma il ministro delle Poste e telecomunicazioni del governo Prodi I, Antonio Maccanico, concede una proroga fino al 31 dicembre 1996 in attesa della legge “di sistema”. A fine anno, nulla di fatto per la riforma e nuova proroga di altri sei mesi. Il 24 luglio 1997, ecco finalmente la legge Maccanico: gli editori di tv, come stabilito dalla Consulta, non potranno detenere più del 20% delle frequenze nazionali disponibili, dunque una rete Mediaset è di troppo. Ma a far rispettare il tetto dovrà provvedere la nuova Authority per le comunicazioni (Agcom), che potrà entrare in azione solo quando esisterà in Italia “un congruo sviluppo dell’utenza dei programmi televisivi via satellite o via cavo”. Che significhi “congruo sviluppo” nessuno lo sa, così Rete4 potrà seguitare a trasmettere sine die in barba alla Consulta.


4. D’Alema salva-Rete4 (1999).
La neonata Agcom si mette all’opera solo nel 1998, presenta il nuovo piano per le frequenze tv e bandisce la gara per rilasciare le 8 concessioni televisive nazionali. Rete4, essendo “eccedente” rispetto alla Maccanico, perde la concessione; al suo posto la vince Europa7 di Francesco Di Stefano. Ma il governo D’Alema, nel 1999, concede a Rete4 una “abilitazione provvisoria” a seguitare a trasmettere senza concessione, così per dieci anni Europa7 si vedrà negare le frequenze a cui ha diritto per legge.


5. Gip-Gup (1999).
Berlusconi e Previti, imputati per corruzione di giudici romani (processi Mondadori, Sme-Ariosto e Imi-Sir), vogliono liberarsi del gip milanese Alessandro Rossa-to, che ha firmato gli arresti dei magistrati corrotti e degli avvocati Fininvest Pacifico e Acampora, ma ha pure disposto l’arresto di Previti (arresto bloccato dalla Camera, a maggioranza Ulivo). Ora spetta a Rossato, in veste di Gup, condurre le udienze preliminari dei tre processi e decidere sulle richieste di rinvio a giudizio avanzate dalla procura di Milano. Udienze che iniziano nel 1999. Su proposta dell’on. avv. Guido Calvi, legale di Massimo D’Alema, il centrosinistra approva una legge che rende incompatibile la figura del gip con quella del gup: il giudice che ha seguito le indagini preliminari non potrà più seguire l’udienza preliminare e dovrà passarla a un collega, che ovviamente non conosce la carte e perderà un sacco di tempo. Così le udienze preliminari Imi-Sir e Sme, già iniziate dinanzi a Rossato, proseguono sotto la sua gestione e si chiuderanno a fine anno con i rinvii a giudizio degli imputati. Invece quella per Mondadori, non ancora iniziata, passa subito a un altro giudice, Rosario Lupo, che proscioglie tutti gli imputati per insufficienza di prove (poi, su ricorso della Procura, la Corte d’appello li rinvierà a giudizio tutti, tranne uno: Silvio Berlusconi, dichiarato prescritto grazie alle attenuanti generiche).



6. Rogatorie (2001).
Nel 2001 Berlusconi torna a Palazzo Chigi e fa subito approvare una legge che cancella le prove giunte dall’estero per rogatoria ai magistrati italiani, comprese ovviamente quelle che dimostrano le corruzioni dei giudici romani da parte di Previti & C. Da mesi i legali suoi e di Previti chiedono al tribunale di Milano di cestinare quei bonifici bancari svizzeri perché mancano i numeri di pagina, o perché si tratta di fotocopie senza timbro di conformità,o perchè sono stati inoltrati direttamente dai giudici elvetici a quelli italiani senza passare per il ministero della Giustizia. Il Tribunale ha sempre respinto quelle istanze. Che ora diventano legge dello Stato. Con la scusa di ratificare la convenzione italo-svizzera del 1998 per la reciproca assistenza giudiziaria (dimenticata dal centrosinistra per tre anni), il 3 ottobre 2001 la Cdl vara la legge 367 che stabilisce l’inutilizzabilità di tutti gli atti trasmessi da giudici stranieri che non siano “in originale” o “autenticati” con apposito timbro, che siano giunti via fax, o via mail o brevi manu o in fotocopia o con qualche vizio di forma. Anche se l’imputato non ha mai eccepito sulla loro autenticità, vanno cestinati. Poi, per fortuna, i tribunali scoprono che la legge contraddice tutte le convenzioni internazionali ratificate dall’Italia e tutte le prassi seguite da decenni in tutta Europa. E, siccome quelle prevalgono sulle leggi nazionali, disapplicano la legge sulle rogatorie, che resterà lettera morta.


7. Falso in bilancio (2002).
Siccome Berlusconi ha cinque processi in corso per falso in bilancio, il 28 settembre 2001 la sua maggioranza approva la legge-delega numero 61 che incarica il governo di riformare i reati societari. Il che avverrà all’inizio del 2002 con i decreti delegati che: abbassano le pene da 5 a 4 anni per le società quotate e addirittura a 3 per le non quotate (prescrizione più breve, massimo 7 anni e mezzo per le quotate e 4 e mezzo per le non quotate; e niente più custodia cautelare né intercettazioni); rendono il falso per le non quotate perseguibile solo a querela del socio o del creditore; depenalizzano alcune fattispecie di reato (come il falso nel bilancio presentato alle banche); fissano amplissime soglie di non punibilità (per essere reato, il falso in bilancio dovrà superare il 5% del risultato d’esercizio, l’1% del patrimonio netto, il 10% delle valutazioni. Così tutti i processi al Cavaliere per falso in bilancio vengono cancellati: o perché manca la querela dell’azionista (B. non ha denunciato B.), o perché i falsi non superano le soglie (“il fatto non è più previsto dalla legge come reato), o perché il reato è ormai estinto grazie alla nuova prescrizione-lampo.


8. Mandato di cattura europeo (2001).
Unico fra quelli dell’Unione europea, il governo Berlusconi II rifiuta di ratificare il “mandato di cattura europeo”, ma solo relativamente ai reati finanziari e contro la Pubblica amministrazione . Secondo “Newsweek”, Berlusconi “teme di essere arrestato dai giudici spagnoli” per l’inchiesta su Telecinco. L’Italia otterrà di poter recepire la norma comunitaria soltanto dal 2004.

9. Il governo sposta il giudice (2001).
Il 31 dicembre, mentre gli italiani festeggiano il Capodanno, il ministro della Giustizia Roberto Castelli, su richiesta dei difensori di Previti, nega contro ogni prassi la proroga in Tribunale al giudice Guido Brambilla, membro del collegio che conduce il processo Sme-Ariosto, e dispone la sua “immediata presa di possesso” presso il Tribunale di sorveglianza dov’è stato trasferito da qualche mese, senza poter completare i dibattimenti già avviati. Così il processo Sme dovrebbe ripartire da zero dinanzi a un nuovo collegio. Ma poi interviene il presidente della Corte d’appello con una nuova “applicazione” di Brambilla in Tribunale fino a fine anno.

10. Cirami (2002).
I difensori di Previti e Berlusconi chiedono alla Cassazione di spostare i loro processi a Brescia perché, sostengono, a Milano l’intero Tribunale è viziato da inguaribile prevenzione contro di loro. E, per oliare meglio il meccanismo, reintroducono il vecchio concetto di “legittima suspicione” per motivi di ordine pubblico , vigente un tempo, quando i processi scomodi traslocavano nei “porti delle nebbie” per riposarvi in pace. E’ la legge Ci-rami n. 248, approvata definitivamente il 5 novembre 2002. Ma nemmeno questa funziona: la Cassazione, nel gennaio 2003, respinge la richiesta di trasloco: il Tribunale di Milano è sereno e imparziale.



11. Lodo Maccanico-Schifani (2003).
Le sentenze Sme e Mondadori si avvicinano. Su proposta del senatore della Margherita Antonio Maccanico, il 18 giugno 2003 la Cdl approva la legge 140, primo firmatario Renato Schifani, che sospende sine die i processi ai presidenti della Repubblica, della Camera, del senato, del Consiglio e della Corte costituzionale. I processi a Berlusconi si bloccano in attesa che la Consulta esamini le eccezioni di incostituzionalità sollevate dal Tribunale di Milano. E ripartono nel gennaio 2004, quando la Corte boccia il “lodo”.


12. Ex Cirielli (2005).
Il 29 novembre 2005 la Cdl vara la legge ex Cirielli (misconosciuta dal suo stesso proponente), che riduce la prescrizione per gli in-censurati e trasforma in arresti domiciliari la detenzione per gli ultrasettantenni (Previti ha appena compiuto 70 anni, Berlusconi sta per compierli). La legge porta i reati prescritti da 100 a 150 mila all’anno, decima i capi di imputazione del processo Mediaset (la frode fiscale passa da 15 a 7 anni e mezzo) e annienta il processo Mills (la corruzione anche giudiziaria si prescrive non più in 15, ma in 10 anni).


13. Condono fiscale (2002).
La legge finanziaria 2003 varata nel dicembre 2002 contiene il condono tombale. Berlusconi giura che non ne faranno uso né lui né le sue aziende. Invece Mediaset ne approfitta subito per sanare le evasioni di 197 milioni di euro contestate dall’Agenzia delle entrate pagandone appena 35. Anche Berlusconi usa il condono per cancellare con appena 1800 euro un’evasione di 301 miliardi di lire contestata dai pm di Milano.


14. Condono per i coimputati (2003).
Col decreto 143 del 24 giugno 2003, presunta “interpretazione autentica” del condono, il governo ci infila anche coloro che hanno “concorso a commettere i reati”, anche se non hanno firmato la dichiarazione fraudolenta. Cioè il governo Berlusconi salva anche i 9 coimputati del premier, accusati nel processo Mediaset di averlo aiutato a evadere con fatture false o gonfiate.


15. Pecorella (2006).
Salvato dalla prescrizione nel processo Sme, grazie alle attenuanti generiche, Berlusconi teme che in appello gli vengano revocate, con conseguente condanna. Così il suo avvocato Gaetano Pecorella, presidente della commissione Giustizia della Camera, fa approvare nel dicembre 2005 la legge che abolisce l’appello, ma solo quando lo interpone il pm contro assoluzioni o prescrizioni. In caso di condanna in primo grado, invece, l’imputato potrà ancora appellare. Il presidente Ciampi respinge la Pecorella in quanto incostituzionale. Berlusconi allunga di un mese la scadenza della legislatura per ripresentarla uguale e la fa riapprovare (legge n.46) nel gennaio 2006. Ciampi stavolta è costretto a firmarla. Ma poi la Consulta la boccia in quanto incostituzionale.


16. Frattini (2002).
Il 28 febbraio 2002 la Cdl approva la legge Frattini sul conflitto d’interessi: chi possiede aziende e va al governo, ma di quelle aziende è soltanto il “mero proprietario”, non è in conflitto d’interessi e non è costretto a cederle. Unica conseguenza per il premier:deve lasciare la presidenza del Milan


17.Gasparri-1(2003).
In base alla nuova sentenza della Consulta del 2002, entro il 31 dicembre 2003 Rete4 deve essere spenta e passare sul satellite. Il 5 dicembre la Cdl approva la legge Gasparri sulle tv: Rete4 può seguitare a trasmettere “ancorchè priva di titolo abilitativo”, cioè anche se non ha più la concessione dal 1999; il tetto antitrust del 20% sul totale delle reti non va più calcolato sulle 10 emittenti nazionali, ma su 15 (compresa Telemarket). Dunque Mediaset può tenersi le sue tre tv. Quanto al tetto pubblicitario del 20%, viene addirittura alzato grazie al trucco del “Sic”, che include un panel talmente ampio di situazioni da sfiorare l’infinito. Confalonieri calcola che Mediaset potrà espandere i ricavi di 1-2 miliardi di euro l’anno. Ma il 16 dicembre Ciampi rispedisce la legge al mittente: è incostituzionale.


18. Berlusconi salva-Rete4 (2003).
Mancano due settimane allo spegnimento di Rete4. Alla vigilia di Natale, Berlusconi firma un decreto salva-Rete4 (n.352) che concede alla sua tv l’ennesima proroga semestrale, in attesa della nuova Gasparri.


19. Gasparri-2 (2004).
La nuova legge approvata il 29 aprile 2004, molto simile a quella bocciata dal Quirinale, assicura che Rete4 non sfora il tetto antitrust perché entro il 30 aprile il 50% degli italiani capteranno il segnale del digitale terrestre, che garantirà loro centinaia di nuovi canali. Poi però si scopre che, a quella data, solo il 18% della popolazione riceve il segnale digitale. Ma poi l’Agcom dà un’interpretazione estensiva della norma: basta che in un certo luogo arrivi il segnale digitale di una sola emittente, per considerare quel luogo totalmente digitalizzato. Rete4 è salva, Europa 7 è ancora senza frequenze.



20. Decoder di Stato (2004).
Per gonfiare l’area del digitale, la finnaziaria per il 2005 varata nel dicembre 2004 prevede un contributo pubblico di 150 euro nel 2004 e di 70 nel 2005 per chi acquista il decoder per la nuova tecnologia televisiva. Fra i principali distributori di decoder c’è Paolo Berlusconi, fratello di Silvio,titolare di Solaris (che commercializza decoder Amstrad).


21. Salva-decoder (2003).
Il digitale terrestre è un affarone per Mediaset, che vi trasmette partite di calcio a pagamento, ma teme il mercato nero delle tassere taroccate: prontamente, il 15 gennaio 2003, il governo che ha depenalizzato il falso in bilancio porta fino a 3 anni con 30 milioni di multa la pena massima per smart card fasulle per le pay tv.


22. Salva-Milan (2002).
Col decreto 282/2002, convertito in legge il 18 febbraio, il governo Berlusconi consente alle società di calcio, quasi tutte indebitatissime, diammortizzare sui bilanci 2002 e spalmare nei dieci anni successivi la svalutazione dei cartellini dei giocatori. Il Milan risparmia 242 milioni di euro.

23. Salva-diritti tv (2006).
Forza Italia blocca il ddl, appoggiato da tutti gli altri partiti di destra e di sinistra, per modificare il sistema di vendita dei diritti tv del calcio in senso “collettivo” per non penalizzare le società minori privilegiando le maggiori. Il sistema resta dunque “soggettivo” , a tutto vantaggio dei maggiori club: Juventus, Inter e naturalmente Milan.

24. Tassa di successione (2001).
Il 28 giugno 2001 il governo Berlusconi abolisce la tassa di successione per i patrimoni superiori ai 350 milioni di lire (fino a quella cifra l’imposta era già stata abrogata dall’Ulivo). Per combinazione, il premier ha cinque figli e beni stimati in 25mila miliardi di lire.


25. Autoriduzione fiscale (2004).
Nel 2003, secondo “Forbes”, Berlusconi è il 45° uomo più ricco del mondo con un patrimonio personale di 5,9 miliardi di dollari. Nel 2005 balza al 25° posto con 12 miliardi. Così, quando a fine 2004 il suo governo abbassa le aliquote fiscali per i redditi dei più abbienti, “L’espresso” calcola che Berlusconi risparmierà 764.154 euro all’anno.


26. Plusvalenze esentasse (2003).
Nel 2003 Tremonti vara una riforma fiscale che detassa le plusvalenze da partecipazione. La riforma viene subito utilizzata dal premier nell’aprile 2005 quando cede il 16,88% di Mediaset detenuto da Fininvest per 2,2 miliardi di euro, risparmiando 340 milioni di tasse.


27. Villa abusiva con condono (2004).
Il 6 maggio 2004, mentre «La Nuova Sardegna» svela gli abusi edilizi a Villa Certosa, Berlusconi fa approvare due decreti. Il primo stabilisce l’approvazione del piano nazionale anti-terrorismo e contiene anche un piano (segretato) per la sicurezza di Villa La Certosa. Il secondo individua la residenza di Berlusconi in Sardegna come «sede alternativa di massima sicurezza per l’incolumità del presidente del Consiglio e per la continuità dell’azione di governo». Ed estende il beneficio anche a tutte le altre residenze del premier e famiglia sparse per l’Italia. Così si bloccano le indagini sugli abusi edilizi nella sua villa in Costa Smeralda. Poi nel 2005 il ministro dell’Interno Pisanu toglie il segreto. Ma ormai è tardi. La legge n. 208 del 2004, varata in tutta fretta dal governo Berlusconi, estende il condono edilizio del 2003 anche alle zone pro-tette: come quella in cui sorge la sua villa. Prontamente la Idra Immobiliare, proprietaria delle residenze private del Cavaliere, presenta dieci diverse richieste di condono edilizio. E riesce a sanare tutto per la modica cifra di 300mila euro. Nel 2008 il Tribunale di Tempio Pausania chiude il procedimento per gli abusi edilizi perchè in gran parte condonati grazie a un decreto voluto dal mero proprietario della villa.


28. Ad Mediolanum (2005).
Nonostante le resistenze del ministro del Welfare, Roberto Maroni, Forza Italia impone una serie di norme favorevoli alle compagnie assicurative nella riforma della previdenza integrativa e complementare (dl 252/2005), fra cui lo spostamento di 14 miliardi di euro verso le assicurazioni, alcune norme che forniscono fiscalmente la previdenza integrativa individuale (a beneficio anche di Mediolanum, di proprietà di Berlusconi e Doris) e soprattutto lo slittamento della normativa al 2008 per assecondare gli interessi della potente lobby degli assicuratori (di cui Mediolanum è una delle capofila). Intanto, nel gennaio del 2004, le Poste Italiane con un appalto senza gara hanno concesso a Mediolanum l’utilizzo dei 16mila sportelli postali sparsi in tutta Italia.


29. Ad Mondadori-1 (2005).
Il 9 giugno 2005 il ministro dell’Istruzione Letizia Moratti stipula un accordo con le Poste Spa per il servizio «Postescuola»: consegna e ordinazione – per telefono e on line – dei libri di testo destinati agli alunni della scuola secondaria. Le case editrici non consegneranno i loro volumi direttamente, ma tramite la Mondolibri Bol, una società posseduta al 50 per cento da Arnoldo Mondadori Editore Spa, di cui è mero proprietario Berlusconi. L’Antitrust esamina il caso, ma pur accertando l’indubbio vantaggio per le casse Mondadori, non può censurare l’iniziativa perché a firmare l’accordo non è stato il premier, ma la Moratti.


30. Ad Mondadori-2 (2005).
L’8 febbraio 2005 scatta l’operazione “E-book”, per il cui avvio il governo stanzia 3 milioni. E a chi affidano la sperimentazione i ministri Moratti (Istruzione) e Stanca (Innovazione)? A Monda-dori e Ibm: la prima è di Berlusconi, la seconda ha avuto come vicepresidente Stanca fino al 2001.


31. Indulto (2006).
Nel luglio 2006 centrosinistra e centrodestra approvano l’indulto Mastella (contrari Idv, An, Lega, astenuto il Pdci): 3 anni di sconto di pena a chi ha commesso reati prima del 2 maggio di quell’anno. Lo sconto vale anche per i reati contro la Pubblica amministrazione (che sul sovraffollamento della carceri non incidono per nulla), compresa la corruzione giudiziaria, altrimenti Previti resterebbe agli arresti domiciliari. Una nuova legge ad personam che regala anche al Cavaliere un “bonus” di tre anni da spendere nel caso in cui fosse condannato in via definitiva.


32. Lodo Alfano (2008).
Nel luglio 2008, alla vigilia della sentenza nel processo Berlusconi-Mills, il Pdl tornato al governo approva il lodo Alfano che sospende sine die i processi ai presidenti della Repubblica, della Camera, del Senato e del Consiglio. Soprattutto del Consiglio. Nell’ottobre 2009 la Consulta boccerà anche quello in quanto incostituzionale.


33. Più Iva per Sky (2008).
Il 28 novembre 2008 il governo raddoppia l’Iva a Sky, la pay-tv di Rupert Murdoch, principale concorrente di Mediaset, portandola dal 10 al 20%
 

34. Meno spot per Sky (2009).
Il 17 dicembre 2009 il governo Berlusconi vara il decreto Romani che obbliga Sky a scendere entro il 2013 dal 18 al 12% di affollamento orario di spot.

35. Più azioni proprie (2009).
La maggioranza aumento dal 10 al 20% la quota di azioni proprie che ogni società può acquistare e detenere in portafoglio. La norma viene subito utilizzata dalla Fininvest per aumentare il controllo su Mediaset.


36. Ad listam (2010).
Visto che le liste del Pdl sono state presentate fuori tempo massimo nel Lazio e senza timbri di autenticazione a Milano, il governo vara un decreto “interpretativo” che stravolge la legge elettorale, sanando ex post le illegalità commesse per costringere il Tar a riammetterle. Ma non si accorge che, nel Lazio, la legge elettorale è regionale e non può essere modificata da un decreto del governo centrale. Così il Tar ribadisce che la lista è fuorilegge, dunque esclusa.

37. Illegittimo impedimento (2010).
Non sapendo più come bloccare i processi Mediaset e Mills, Berlusconi fa approvare il 10 marzo 2010 una legge che rende automatico il “legittimo impedimento” a comparire nelle udienze per sé stesso e per i suoi ministri, il tutto per una durata di 6 mesi, prorogabili fino a 18. Basterà una certificazione della Presidenza del Consiglio e i giudici dovranno fermarsi, senza poter controllare se l’impedimento sia effettivo e legittimo. Il tutto in attesa della soluzione finale, cioè delle nuove leggi ad personam che porteranno il totale a quota 40: “processo breve”, anti-intercettazioni e lodo Alfano-bis costituzionale. Cioè incostituzionale.


Fonte: Marco Travaglio da Il fatto quotidiano del 12 marzo 2010 - titolo: "37 porcate ad personam"