domenica 17 marzo 2013

Tibet: monaco si autoimmola



Lo scrive l'agenzia Nuova Cina e la notizia e' stata confermata anche da fonti di associazioni che si battono per i diritti dei tibetani. Nyage Sonamdrugyu, di 40 anni conosciuto come Sopa, si e' dato fuoco ieri mattina nella citta' di Gyumai, nella contea di Darlang, nella provincia nord occidentale del Qinghai.
Il monaco era molto venerato ed è morto mentre una folla inferocita ha protestato contro le autorita' cinesi per ottenere il suo corpo. Apparteneva al monastero di Nyanmo, nella prefettura autonoma tibetana di Golog in Qinghai, ai confini con la regione autonoma del Tibet. Gestiva un orfanotrofio a Darlang e aveva molti seguaci ai quali insegnava la dottrina buddista. L'uomo era ritenuto un Rinpoche, un buddha vivente ed era molto conosciuto. Soccorso, e' morto in ospedale, e i suo resti sono stati gia' restituiti alla famiglia per i funerali, dopo che molti suoi seguaci hanno manifestato contro le autorita' di polizia di Dari che ne detenevano il corpo. E' considerato al momento il monaco piu' importante che fino ad ora si e' immolato. Prima di darsi fuoco, Sopa e' salito su una collina, ha bruciato incenso, ha pregato e ha distribuito molti volantini nei quali annunciava che stava facendo l'estremo atto "non per la sua gloria personale ma per il Tibet e per la felicita' dei tibetani". E' il 15esimo monaco che si immola dal marzo scorso, (il terzo quest'anno=, dopo che due persone, un monaco e un laico (il primo in ospedale il secondo morto) si sono dati fuoco nella prefettura di Ngaba (Aba per i cinesi), nella provincia del Sichuan, venerdi' scorso.
Il 20 febbraio, le autorita' cinesi hanno arrestato sei monaci di un monastero in Tibet dopo alcune proteste a favore dell'indipendenza e del ritorno del Dalai Lama. Lo riferisce il sito di Radio Free Asia. Secondo le informazioni disponibili, le proteste dei monaci del monastero di Drakdeb nella contea di Markham (in cinese, Mangkang) nella Regione Autonoma del Tibet sarebbero scaturite a seguito della decisione del governo di Pechino di effettuare una sorta di ''rieducazione politica'' nel monastero.6 monaci sono stati arrestati dopo la protesta.(fonte)

Nessun commento:

Posta un commento