giovedì 7 febbraio 2013

L'INFORMAZIONE



 “Informare è un termine di origine latina che letteralmente corrisponde al significato di dare forma, formare. Non esiste una definizione univoca di “informazione”, neppure nelle fonti normative, ma si può dire a grandi linee che l’informazione è una rappresentazione di fatti e/o di concetti, espressa utilizzando un codice linguistico o sistema di segni convenzionale (gestuale, testuale, numerico, musicale, etc.), astrattamente idoneo a essere compreso da uno o più destinatari cui è rivolta.  Può riportare mere notizie (ad esempio, un elenco telefonico), oppure presentare un apporto originale e innovativo dell’autore rispetto a fatti, concetti o forme di rappresentazione preesistenti.”
 E’ d’obbligo una distinzione sullo strumento da utilizzare: se parliamo di codice linguistico, è uguale per tutti i destinatari dello stesso luogo che ricevono il messaggio e quindi la condivisione è immediata; se invece utilizziamo altri strumenti che si basano su sistemi di segni non convenzionali come quello essenziale, iconico, il messaggio può variare e la condivisione è soggetta alla libera interpretazione del soggetto che lo riceve.
 Una buona informazione per essere definita tale deve avere i seguenti requisiti:
-         la chiarezza di linguaggio per un' immediata comprensione da parte di tutti i destinatari;
-         l’attendibilità perché si possa sempre verificare la fonte e l’onestà intellettuale di chi l’ha prodotta;
-         l’oggettività perché è importante che chi legga non sia influenzato dalla soggettività dei concetti.
 Un’informazione deve essere condivisa dai destinatari che la fanno circolare e nello scambio si arricchisce grazie alla rielaborazione che ciascun destinatario dà a essa: è un prodotto suscettibile di cambiamenti e in tale processo deve mantenere sempre una sua veste originale per consentire ai lettori la possibilità di risalire alla fonte originaria.
 E’ sancito dall’art.21 della Costituzione che i cittadini hanno il diritto di essere informati e d’ informare e ciò s'inserisce nel contesto di tutti quei diritti che costituiscono il fondamento di una società civile.
Che cosa ci vuol dire questa breve esplicitazione del concetto d’informazione? Vi siete guardati intorno in questi ultimi tempi e vi siete sforzati di capire che cosa accade intorno a noi?
Sappiamo tutti o quasi tutti che l’informazione oggi è sempre manipolata, su quello che leggiamo è necessario fare un taglio del 90% prima di ottenere quella minima parte di essenzialità appena credibile. Quello che mi preoccupa è lo stile con cui si scrive, la qualità delle informazioni che ci giungono spesso offende la nostra intelligenza perché non ci informa per niente. Avete notato lo stile sempre ridondante, enfatico, tutti gridano e in questo vociare confuso ognuno esplode con la propria verità che ritiene unica e autentica.
 Se un’informazione viene da un posto lontano, sappiamo che nella maggior parte dei casi non c’è nessun corrispondente con il compito di seguire gli eventi e raccontarli in maniera precisa ed esaustiva. Quello che noi riceviamo è la somma di tante notizie, a ridosso una dell’altra, che una volta rielaborate da qualcuno investito del compito di trasmissione, perde in oggettività e risente del pensiero di chi lo fa.
 Questo tipo d'informazione è molto nocivo perché trasmette dei fatti non osservati, non analizzati e confrontati, non completi di tutte le circostanze pertinenti e le notizie di carattere storico-sociale che ne mostrano l'ambiente culturale, importantissimo per la comprensione di un avvenimento.
 Un’informazione nazionale è ancora più povera, uno stesso argomento è raccontato da tanti con qualche sfumatura di differenza, ma tutti si affannano a trasmettere dando l’impressione che in quel momento non esistono altri avvenimenti, rende il destinatario succube di un qualcosa cui nessuno può sfuggire.
 Questo non è essere informati, questo vuol dire essere bastonati da un manganello di parole alle quali non si può sfuggire e, se le parole sono accompagnate da immagini, il messaggio che arriva produce un vero e proprio stordimento.
L’informazione diventa un male sociale, dà ansia, assuefazione, confusione, asservimento, svolge il suo ruolo di diktat e guai a chi non resta soggiogato: è un rivoluzionario.(Angela)

Nessun commento:

Posta un commento