domenica 31 luglio 2011

FUKUSHIMA

Giappone: nessuno sa come smaltire 1.500 tonnellate di fanghi radioattivi

A Fukushima Daiichi rilasciato nell’aria circa un miliardo di becquerel di sostanze radioattive
Il sindaco di Nagasaki: «Uscire dal nucleare. Il popolo della mia città non vuole più vedere "hibakusha"»

Dopo il disastro nucleare di Fukushima Daiichi, in quasi 50.000 tonnellate di fanghi degli impianti di trattamento delle acque giapponesi è stata rilevata la presenza di cesio radioattivo. Secondo quanto scritto oggi sulla stampa giapponese, più di 1.500 tonnellate sono così contaminate e non possono essere sepolte per lo smaltimento. I fanghi dei depuratori contenenti alti livelli di cesio sono stati trovati soprattutto  nel Giappone orientale e del nord-est.

Secondo il ministero della salute di Tokyo «ci sono 49.250 tonnellate di questi fanghi in 14 prefetture nella parte orientale e nord-orientale del Giappone. In un totale 1.557 tonnellate in 5 prefetture, tra Fukushima e Miyagi, è stata rilevata la presenza di 8.000 o più becquerel per chilogrammo». Questi fanghi sono troppo radioattivi per essere conferiti nelle discariche ed essere interrati per lo smaltimento. I fanghi più contaminati, con 89.697 bequerel/kg sono stati scoperti in un depuratore della città di Kriyama, nella prefettura di Fukushima.

Il ministero della salute ha informato che «il 76% delle circa 50.000 tonnellate di fanghi radioattivi è stoccato presso gli impianti di trattamento delle acque e non c'è modo di smaltirne la maggior parte». Il ministero sottolinea anche che per oltre 54.000 altre tonnellate di fanghi non è stata verificata la presenza di materiali radioattivi e che, mentre si avvicina la data del quinto mese da quando è iniziato l'infinito disastro di Fukushima Daiichi, «prevede di studiare il modo per smaltire i fanghi radioattivi». Intanto, ormai lontana dai riflettori internazionali, a Fukushima la Tokyo Electric Power Company (Tepco) continua a trovare enormi difficoltà a mettere sotto controllo la situazione. Oggi la Tepco ha annunciato che estrarrà l'aria dai reattori danneggiati «per misurare la quantità di sostanze radioattive presenti, come parte degli sforzi per ridurre la quantità di radioattività rilasciata nell'atmosfera».

«Si ritiene che ora dai reattori 1, 2 e 3 venga rilasciato circa un miliardo di becquerel di sostanze radioattive - rivela oggi il network radio-televisivo giapponese Nhk. Non è noto quanto sia accurata questa cifra, perché è stata elaborato prendendo i dati dell'aria nei locali dell'impianto».

La Tepco prevede di estrarre l'aria all'interno dei containment vessels attraverso le tubazioni dei reattori. L'utility spiega che «l'operazione ha lo scopo di ottenere dati precisi su che tipo di sostanze radioattive vengono rilasciate e in che quantità». L'estrazione dell'aria dovrebbe iniziare oggi per il reattore 1 e all'inizio di agosto per il reattore 2; per il reattore 3 non è ancora stato deciso niente a causa degli alti livelli delle radiazioni in un'area dell'edificio.

La Tepco dice di sperare che «i risultati possano anche aiutare l'azienda a capire l'entità della perdita dei combustibili nucleari nei containment vessels». Nell'ambito della seconda fase del suo mutevole piano per stabilizzare l'impianto nucleare, Tepco punta a minimizzare l'emissione di materiali nucleari e a portare i reattori all'arresto a freddo nei prossimi sei mesi.

Mentre la crisi di Fukushima non sembra placarsi e le preoccupazioni tra i giapponesi crescono, si avvicina la data dell'anniversario dell'unico olocausto nucleare militare subito dall'umanità e Tomihisa Taue, il sindaco di Nagasaki, una delle due città martiri, ha per la prima volta fatto esplicitamente riferimento al nucleare civile nella sua dichiarazione annuale di pace per il 9 agosto: «il popolo della mia città non vuole più vedere "hibakusha"», come vengono chiamate le vittime dei bombardamenti atomici del 1945 su Hiroshima e Nagasaki. Taue ha detto durante una conferenza stampa che nella dichiarazione di quest'anno chiederà «un passo verso le più sicure fonti energetiche rinnovabili. Non importa quanto tempo ci potrebbe volere per il raggiungimento di tale cambiamento». L'appello del sindaco contro la produzione di energia nucleare sarà il primo del suo genere in una cerimonia di pace a Nagasaki, infatti la dichiarazione annuale è da sempre incentrata sull'abolizione delle armi atomiche e fono ad ora il nucleare civile era stato un tabù.

Il sindaco di Nagasaki leggerà la dichiarazione anti-nucleare alla cerimonia del sessantaseiesimo anniversario del bombardamento atomico americano di Nagasaki, il 9 agosto 1945, che costrinse il Giappone ad una resa immediata, segnando la fine della seconda guerra mondiale, l'inizio della corsa agli armamenti atomici come l'inizio dell'era nucleare civile/militare, che dopo 66 anni sembra nuovamente accanirsi contro il Giappone.

venerdì 29 luglio 2011

PAPA' SI E' IMPICCATO AL CIE DI MILANO

In un paesino della provincia di Brescia lungo le rive del lago di Garda c’è una bambina di cinque anni che ha perso la voglia di giocare. Nella sua testa ha una sola e insistente domanda: “Ma papà quando viene?”. Perché papà non c’è più. Certo ogni tanto si fa sentire. Quando chiama, la mamma glielo passa al telefono. Lui le chiede come sta, e le dice di stare tranquilla, che tanto lui è in Marocco e ritorna la settimana prossima. Ogni volta la stessa storia, a casa però non ci torna mai. Soltanto l’ultima volta aveva detto qualcosa di diverso. Era il 12 luglio. “Tesoro, domani prendo l’aereo e vengo a casa, sei contenta?”. Quella notte però lo trovarono appeso a una corda, nel bagno della sezione Ddel centro di identificazione e espulsione (Cie) di Milano.

Perché M. non era in Marocco. Quella era soltanto una bugia messa in piedi per non spaventare sua figlia. Perché farla inutilmente soffrire dicendole che papà stava in gabbia? Tanto prima o poi l’avrebbero rilasciato dal Cie di via Corelli, visto che non avevano il suo passaporto e non lo potevano identificare. Si trattava solo di aspettare. I sei medi scadevano proprio il 12 luglio. Il giorno prima aveva già preparato le borse con le sue cose. Aveva addosso una strana allegria. Quando improvvisamente, lo convocarono per un’udienza davanti al giudice di pace. Il tutto durò pochi minuti. Convalidato. Altri due mesi di gabbia. Per lui e per il trans argentino. I primi due reclusi dei Cie di tutta Italia a cui veniva applicato il nuovo decreto leggi sui rimpatri, che prevede fino a 18 mesi di reclusione in attesa dell’espulsione.

Fu un pugno allo stomaco. Ma dopo pochi attimi ebbe il modo di reagire. Si mise a gridare tutta la rabbia che aveva in corpo, rifiutò di firmare la convalida e infine se ne tornò mesto in cella. Come glielo avrebbe spiegato adesso alla bambina? Con quali parole? M. non pensò ad altro tutta la sera. Per fortuna quando lo videro andare in bagno, i suoi compagni di cella intervennero in tempo, prima che morisse impiccato.

Sarebbe stata l’amara fine di un padre di famiglia, da 15 anni in Italia. Proprio così, perché M. in Italia ci vive dal 1996. Ormai bresciano di adozione, i documenti li ha fatti con la sanatoria del 1998 e nel 2004 si è fatto raggiungere dalla moglie, che aveva sposato in Marocco l’anno prima. La bambina è arrivata nel 2006. Subito dopo, lui è stato arrestato. Una vecchia storia di spaccio, una ragazzata commessa prima ancora di sposarsi, che a distanza di anni gli ha rovinato la vita.

Quattro anni di pena. Due anni e mezzo in carcere e uno e mezzo ai domiciliari, accanto alla famiglia. A fine pena, il 15 gennaio scorso, I carabinieri l’hanno convocato in caserma e da lì l’hanno portato in questura, dove lo aspettava una volante per il Cie di Milano. È stato l’ultimo giorno che ha visto sua figlia.

Da allora sono passati più di sei lunghissimi mesi. E ancora non è niente. Perché se passa la nuova legge sui rimpatri, già approvata alla Camera e in discussione al Senato, a M. resteranno ancora dodici mesi da scontare dietro le sbarre. Se lo rimpatriassero, non sarebbe la prima volta che un’espulsione separa un padre italomarocchino dai propri bambini e dalla propria donna.

Penso a Raffa, cresciuto a Torino e da Torino espulso in Marocco nell’ottobre del 2009 con la moglie e una bimba di otto mesi in Italia. E penso a Kabbour, anche lui rimpatriato in Marocco, nel marzo del 2011, pur avendo in Italia tre generazioni della propria famiglia: genitori, sorelle, moglie e bambini.

Ma forse M. non sarà espulso e tra un anno tornerà a Brescia, senza documenti ma di nuovo con la sua famiglia. E allora chissà se la piccolina lo riconoscerà. Perché dai Cie escono uomini ridotti a stracci, piegati da mesi di detenzione, quotidiane umiliazioni e forsennate terapie di psicofarmaci.

Fonte: http://fortresseurope.blogspot.com/2011/07/papa-si-e-impiccato-al-cie-di-milano.html?utm_source=feedburner&utm_medium=feed&utm_campaign=Feed%3A+FortressEurope+%28Fortress+Europe%29

giovedì 28 luglio 2011

I NOSTRI LAGER

Il post che vedete sotto viene da Fortress Europe e parla di violenza dentro i Cie. Una violenza che non risparmia nessuno e che non dovrebbe esserci in nessun caso come non dovrebbero esistere i Cie. Prendiamo in prestito il post e lo condividiamo perchè queste immagini dovrebbero girare all’infinito per vedere quanto hanno realizzato tutt* coloro, incluso Livia Turco, che hanno generato i Cpt con la legge Turco/Napolitano che precedeva la Bossi/Fini, che come dicono le Dumbles è un “buco nero del diritto e dell’umanità partorito per primo dalla mente ipocrita di uno  che pensa una colonia vacanze e in realtà progetta un lager“. Buona lettura!

Finanzieri che picchiamo le donne nei Cie

Senza parole. Perché la violenza sulle donne fa ancora più male. A maggior ragione se a picchiare è un uomo che indossa la divisa. Guardate queste foto. Sono state scattate nel centro di identificazione e espulsione (Cie) di Ponte Galeria, a Roma. Si vede una giovane reclusa, tunisina. Mostra evidenti segni di percosse e manganellate sulla schiena e sul braccio. A picchiarla sono stati due uomini della Guardia di Finanza. Come racconta lei stessa: ”Stavamo giocando a calcio, io ho colpito la palla e ho preso una ragazza nigeriana sul viso, abbiamo iniziato ad insultarci e alla fine ci siamo prese per i capelli. Nessuna mollava la presa e sentendo le grida sono entrati tre uomini, due della Guardia di Finanza e uno in borghese. Hanno iniziato a manganellarmi per separarci, davanti a tutte le ragazze che assistevano alla scena. Sono stata picchiata dietro la schiena, sul braccio e alla spalla. Mi sono lamentata più volte con gli infermieri del Cie per i forti dolori chiedendo di poter essere accompagnata in ospedale. Ma mi hanno dato sempre e solo dei tranquillanti.”


I fatti risalgono agli inizi di giugno. Pubblichiamo le foto soltanto adesso perché nel frattempo la ragazza è stata rimessa in libertà e non rischia ritorsioni. Per motivi di sicurezza e di privacy preferiamo non riferire l’identità della vittima dell’aggressione. Quanto all’aggressore non ne conosciamo l’identità, altrimenti l’avremmo svelata molto volentieri. Perché un comportamento del genere è vergognoso.


Negli anni, ci siamo ahimè abituati alle inconfondibili strisciate viola delle manganellate sui corpi dei reclusi nei Cie. Ricordate le immagini di Bari e di Gradisca? Nessuno però poteva immaginare che la stessa violenza potesse essere un giorno utilizzata anche contro le donne rinchiuse nei centri di identificazione e espulsione.



Ma forse pecchiamo di ingenuità. Perché già a Milano era successo qualcosa di simile due anni fa. Niente manganelli. La violenza era di un altro tipo: sessuale. Successe tutto la sera del 13 agosto 2009. Una ragazza nigeriana di 28 anni riposava su un materasso in mezzo al cortile, vestita di sola biancheria intima. Quando a un certo punto da dietro le si sedette sopra un poliziotto iniziando a palpeggiarla. E non un poliziotto qualunque, ma l’ispettore capo del Cie di Milano, Vittorio Addesso. Quando lei si girò di scatto iniziando a gridargli contro, lui le rispose di non agitarsi, che stava solo scherzando. Uno scherzo di pessimo gusto che Joy, così si chiamava la ragazza, volle denunciare. Peccato che il gup di Milano incaricato del caso, Simone Luerti, non vi trovò niente di spiacevole e decise, il 2 febbraio 2011, di assolvere con formula piena l’ispettore.

lunedì 25 luglio 2011

RIDARE POTERE ALLA BASE

RIDARE POTERE ALLA BASE POPOLARE E' POSSIBILE CON IL RICONOSCIMENTO DELLA PERSONALITA' GIURIDICA DI PARTITI E SINDACATI


I partiti politici ed i sindacati sono delle associazioni di persone dalle quali dipende la vita democratica del paese ed ai quali la Costituzione stessa ha demandato il compito di dirigere la politica nazionale. Logica vorrebbe che chi ha il compit...o di far funzionare democraticamente una nazione sia la più alta espressione di democrazia al suo interno e tale era anche l'intento dell'Assemblea Costituente che ha steso la nostra Costituzione. Purtroppo la ricerca di una mediazione tra le diverse ideologie politiche ha portato ad una formulazione un po' infelice degli articoli che regolano la materia tanto da permettere ai partiti di eluderla di fatto. Vediamo di fare un po' di chiarezza sulla questione: nel nostro sistema legislativo i partiti politici ed i sindacati rivestono una forma molto particolare : hanno lo status di ASSOCIAZIONI NON RICONOSCIUTE. La loro disciplina è presente negli art 36 ,37 e 38 del Codice Civile ed è alquanto scarna e ciò lascia l'assurda possibilità che queste organizzazioni che si occupano della vita democratica del paese NON SIANO AL LORO INTERNO STRUTTURATE DEMOCRATICAMENTE!!! Ma LA COSTITUZIONE dice BEN ALTRO! Procediamo con ordine: l'articolo base in materia può essere considerato l'art 18 Cost. I cittadini hanno diritto di associarsi liberamente,senza autorizzazione,per fini che non sono vietati ai singoli dalla legge penale. Sono proibite le associazioni segrete e quelle che perseguono,anche indirettamente,scopi politici mediante organizzazioni di carattere militare. Non può di certo essere trascurato l'art 21 Cost. che come principio generale investe sia i singoli che le associazioni: Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e con ogni altro mezzo di diffusione. (continua) Se la Costituzione fosse terminata qui la forma attuale di sindacati e partiti sarebbe perfettamente idonea, purtroppo (per loro) ci sono questi due seguenti articoli! Art 39 Cost. L'organizzazione sindacale è libera.AI SINDACATI NON PUO' ESSERE IMPOSTO ALTRO OBBLIGO SE NON LA LORO REGISTRAZIONE presso uffici locali o centrali,secondo le norme di legge. E' CONDIZIONE PER LA REGISTRAZIONE CHE GLI STATUTI DEI SINDACATI SANCISCANO UN ORDINAMENTO INTERNO A BASE DEMOCRATICA! I SINDACATI REGISTRATI HANNO PERSONALITA' GIURIDICA. Possono rappresentati unitariamente in proporzione dei loro iscritti,stipulare contratti collettivi di lavoro con efficacia obbligatoria per tutti gli appartenenti alle categorie alle quali il contratto si riferisce! Art 49 Cost. Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere CON METODO DEMOCRATICO a determinare la politica nazionale. Quindi la Costituzione ha previsto delle FORME PARTICOLARI per i sindacati e partiti politici! Con i SINDACATI è di una chiarezza estrema : E' PREVISTA LA LORO REGISTRAZIONE IN UNA FORMA CHE PREVEDE L'ACQUISTO DELLA PERSONALITA' GIURIDICA! DEVONO DOTARSI DI UNO STATUTO CON UN ORDINAMENTO INTERNO A BASE DEMOCRATICA. Con i Partiti è stata meno esplicita ma il riferimento al METODO DEMOCRATICO non può essere interpretato se non in riferimento all'antecedente art 39 (purtroppo i nostri padri costituenti venendo da un ventennio complicato e da una guerra anche civile pesavano e misuravano le parole)! Vediamo quindi di capire queste regole che la Costituzione ha previsto: Innanzitutto LA REGISTRAZIONE E L'ACQUISTO DELLA PERSONALITA' GIURIDICA non sono altro che atti formali per “costringerli” ad adottare uno STATUTO ED UN METODO DEMOCRATICO AL LORO INTERNO! LO STATUTO sarebbe in questo modo pubblico e dovrebbe indicare tutte le regole a cui il partito sottostà: si dovrebbero indicare i fini del partito,il suo modello sociale di riferimento,LE REGOLE A CUI CI SI DEVE ATTENERE E LE CARATTERISTICHE PER POTERSI ISCRIVERE E CANDIDARE, QUANTE VOLTE CI SI PUO' CANDIDARE (se un partito avesse nello statuto la norma che non si possono candidare inquisiti e condannati qualsiasi iscritto si potrebbe opporre ad una candidatura di un soggetto con tali requisiti anche ricorrendo alla magistratura) ecc ecc ! MA IL PUNTO FONDAMENTALE E' CHE LA COSTITUZIONE VUOLE CHE A DECIDERE LA LINEA DI PARTITI E SINDACATI SIA LA BASE E NON IL VERTICE e che questo altro non è che l'applicazione dell'ARTICOLO 1 della stessa che recita ...LA SOVRANITA' APPARTIENE AL POPOLO CHE LA ESERCITA NEI LIMITI E NELLE FORME DELLA COSTITUZIONE, che altro non vuol dire che LA COSTITUZIONE FISSA LE REGOLE DEL GIOCO E LA PARTITA LA GIOCA IL POPOLO! Quindi la Costituzione prevede espressamente LA DEMOCRAZIA DIRETTA IN PARTITI E SINDACATI ,ossia una forma di PRIMARIE al loro interno riservata chiaramente ai loro iscritti! Questo sistema permette di rispettare la democrazia a prescindere dalla legge elettorale! Anche con l'attuale legge elettorale (il porcellum della lega) sarebbe rispettata la democrazia in quanto alle elezioni arriverebbero sempre candidati scelti dalla base dal partito e non nominati dai vertici! NON E' DIFFICILE COMPRENDERE QUINDI PERCHE' I VERTICI DI PARTITI E SINDACATI SI SIANO DIMENTICATI DI CHIEDERE LA REGISTRAZIONE (vogliono chiaramente detenere loro il potere decisionale)! L'obiezione fondamentale che i partiti e i sindacati hanno sempre rivolto ai sostenitori del riconoscimento è stata quella della mancanza di un registro pubblico dove poter effettuare di fatto la registrazione; Ma la situazione è cambiata completamente con il DPR 10-2-2000 n 361 che ha introdotto (finalmente) un REGOLAMENTO con le NORME PER IL RICONOSCIMENTO DELLA PERSONALITA' GIURIDICA per le associazioni e le fondazioni ! Ecco cosa recita l'art 1: Art. 1.Procedimento per l'acquisto della personalita' giuridica1. Salvo quanto previsto dagli articoli 7 e 9, le associazioni, le fondazioni e le altre istituzioni di carattere privato acquistano la personalita' giuridica mediante il riconoscimento determinato dall'iscrizione nel registro delle persone giuridiche, istituito presso le prefetture.2. La domanda per il riconoscimento di una persona giuridica, sottoscritta dal fondatore ovvero da coloro ai quali e' conferita la rappresentanza dell'ente, e' presentata alla prefettura nella cui provincia e' stabilita la sede dell'ente. Alla domanda i richiedenti allegano copia autentica dell'atto costitutivo e dello statuto. La prefettura rilascia una ricevuta che attesta la data di presentazione della domanda.(continua)... QUINDI BASTA CHE UN RAPPRESENTANTE DI UN PARTITO O SINDACATO SI RECHI FISICAMENTE NELLA PREFETTURA DELLA PROVINCIA DELLA SEDE DELLA ASSOCIAZIONE PORTANDO LA DOCUMENTAZIONE NECESSARIA PER OTTENERE IL RICONOSCIMENTO. Niente di più facile,non sono necessarie ne nuove leggi ne complicate modifiche costituzionali o referendum! Basta che un singolo partito o sindacato prenda l'iniziativa per costringere di fatto tutti gli altri a seguirlo perchè si troverebbe nell'invidiabile posizione di potersi presentare al cittadino come l'unico partito democratico! Chiaramente questa soluzione non è certo auspicata dai dIRIGENTI degli attuali partiti che vedrebbero enormemente ridotto il loro potere in quanto continuamente sottoposti al vaglio democratico delle basi in questa nuova forma di DEMOCRAZIA DIRETTA! IN CONCLUSIONE NON ESISTE PIU' NESSUN MOTIVO VALIDO PER CUI PARTITI E SINDACATI NON DEBBANO CHIEDERE IL RICONOSCIMENTO E CIO' DIMOSTRA LA LORO ATTUALE MALA FEDE E DESIDERIO DI CONTINUARE A GESTIRE IL POTERE VERTICISTICAMENTE!. Quello che VI propongo con questo post è di CREARE UN MOVIMENTO DI OPINIONE che lotti per L'ATTUAZIONE DI QUESTA PARTE DELLA COSTITUZIONE,ossia che renda di PUBBLICO DOMINIO questo argomento certamente un po' tecnico ,ma che, se attuato, porterebbe ad una rivoluzione veramente democratica e, sicuramente più efficace, per i cittadini, delle varie riforme elettorali o federali continuamente proposte al solo scopo di distrarci dai veri problemi del sistema. L'importante è che se ne cominci a parlare,che l'argomento diventi popolare,che se ne parli come si parla ad esempio di federalismo o di legge elettorale;quando l'argomento avrà un buon numero di conoscitori qualche piccolo partito in cerca di notorietà (e di voti) sicuramente proverà a fare il passo (giuridico) per potersi presentare agli elettori come l'unico partito veramente democratico costringendo poco alla volta tutti gli altri a seguirlo!
 Link sull'argomento http://www.dirittoestoria.it/lavori2/Contributi/Frosini-Una-legge-sui-partiti%20politici.htm http://www.pri.it/settembre/DelPenninopartito.htm http://www.radioradicale.it/il-partito-politico-nellordinamento-giuridico-italiano http://www.infoegio.it/h3/h3/aIGportale/d?NRECORD=MO00-AAAADYXC%3BSEZIONE.x%3D2 http://www.nascitacostituzione.it/05appendici/04p1/04p1t4/02/01/index.htm?008.htm&2 http://www.giurdanella.it/mainf.php?id=7496 LA DISCUSSIONE DELLA COSTITUENTE SULL'ARGOMENTO PRIMA DELLA APPROVAZIONE DELLA COSTITUZIONE STESSA (inizia la discussione il compianto ALDO MORO) http://www.nascitacostituzione.it/05appendici/04p1/01p1t1/02/01/index.htm?001.htm&2 Definizioni per aiutare la comprensione degli articoli della Costituzione: PERSONA GIURIDICA E' un essere giuridico ,una finzione (che si distingue dalla PERSONA FISICA che èun normale essere umano), che ha un nome e la possibilità di avere un patrimonio e che per svolgere la sua attività ha bisogno di rappresentanti umani ;gli atti giuridici che gli esseri umani compiono è come se venissero compiuti da questo essere finto che è giuridicamente in grado di fare tutto quello che è in grado di fare un uomo eccetto sposarsi e avere figli! Le Società per Azioni, le SRL sono esempi di persone giuridiche ma anche le Fondazioni ed tantissimi enti pubblici ad esempio Regioni ,Provincie Comuni.... ASSOCIAZIONE NON RICONOSCIUTA Sono tutte quelle associazioni che non sono Persone Giuridiche e che quindi agiscono in nome del presidente o direttore! Il nome è fuorviante perché non vuol dire che sono sconosciute,infatti sono regolate dal Codice Civile ma semplicemente (per dirla terra terra) che sono una via di mezzo tra le Persone Fisiche (gli esseri umani) e le Persone Giuridiche (esseri finti inventati dal diritto) STATUTO E' un atto che viene votato da tutti gli appartenenti della associazione e che contiene tutte le regole dell'associazione stessa. Una volta approvato deve essere rispettato da tutti gli appartenenti e può essere modificato solo con maggioranze molto alte. ORDINAMENTO INTERNO A BASE DEMOCRATICA Indica semplicemente che tutte le decisioni devono essere espresse con votazioni democratiche (Silvio adDio FB)

lunedì 11 luglio 2011

Naoto Kan: "Ci vorranno decenni per decontaminare Fukushima"

(Pubblicata da NO AL NUCLEARE  il giorno domenica 10 luglio 2011 alle ore 11.16 su FB)
Il premier nipponico durante una convention del Partito democratico giapponese: "Necessari anni per riprende il controllo della zona, e altri per rimediare alle conseguenze dell'incidente". Le operazioni di ritiro del combustibile al via nel 2021, il 19 luglio verrà presentato il progetto di decontaminazione
TOKYO - Il primo ministro giapponese, Naoto Kan, ha dichiarato oggi che la decontaminazione del sito della centrale nucleare di Fukushima prenderà decine di anni, presentando per la prima volta un programma di lungo termine per questo tipo di operazione. "Un gran numero di persone è stata costretta ad abbandonare la zona intorno alla centrale", ha affermato Kan durante una convention del Partito Democratico al potere in Giappone. "Ci vorranno tre, cinque, dieci anni per poter riprendere il controllo della zona e altri decenni per rimediare alle conseguenze dell'incidente". aggiunge il premier giapponese.
Dopo lo tsunami seguito al potente terremoto dell'11 marzo, i sistemi di raffreddamento della centrale nucleare di Fukushima Daiichi, situata a 220 km a nord-est della capitale Tokyo, furono danneggiati, permettendo una fusione del terzo reattore. Quanto accaduto provocò una delle peggiori catastrofi del nucleare civile che il Paese abbia mai conosciuto.
Secondo quanto ha reso pubblico oggi la catena della tv pubblica Nhk, la Commissione giapponese per l'energia atomica e il gestore della centrale di Fukushima, Tokyo Electric Power (Tepco), sono concordi nell'iniziare a ritirare il combustibile nucleare fuso dalla centrale verso il 2021. L'emittente ha aggiunto che le autorità, l'operatore e i fabbricanti di apparecchiature, citando un programma di lungo termine per riprendere il controllo della struttura, stimano che "ci vorranno diversi decenni" prima di riuscire a smantellare i reattori della centrale".
Il progetto di cui parla la Nhk sarebbe ispirato a uno studio relativo al modo e alle procedure con cui gli Stati Uniti affrontarono l'incidente nucleare alla centrale di Three Mile Island nel 1979. Tepco si augura di ridurre le fughe radioattive entro fine luglio e riuscire a raffreddare i reattori per fermarli al più tardi, nel gennaio del prossimo anno. Goshi Hosono, ministro incaricato per la gestione delle emergenze nucleari ha dichiarato che il 19 luglio prossimo, il governo annuncerà un nuovo programma di decontaminazione del sito e la sua visione a lungo termine per la gestione dell'incidente.

martedì 5 luglio 2011

CURIOSO

Forse per qualcuno sarà stato necessario assistere alle azioni antisommossa messe in atto, in Val di Susa, dagli agenti di polizia, una volta chiamati colonne mobili o celerini, attrezzati con completi antiguerriglia per capire verso che china ci stiamo v...olgendo in Italia. Sul posto sono stati fatti convergere duemila, diconsi duemila, agenti per contrapporli a qualche centinaio di abitanti del luogo. Giustamente preoccupati di cosa potrà diventare il loro territorio. E’ curioso però che tanta capacità operativa, organizzativa e di impiego non venga alla luce e non venga usata per impedire ai camorristi, ’ndranghettisti o, comunque malavitosi, incendino cassonetti e cumuli di mondezza sparsi in tutta Napoli. E’ curioso anche che per “aiutare” le forze di polizia periferiche siano stati impiegati reparti dell’esercito invece di ricorrere al personale, una volta ”celerini”, “antisommossa”. E’ pure curioso che vengano sempre sottolineate le carenze delle forze e nelle forze di mantenimento dell’ordine pubblico, quando si tratta di contrastare la malavita e la delinquenza comune e che, invece, quando ci sono cittadini normali, anche pochi, che protestano, subito si trovino mezzi e personale da impiegare. Certo è curioso che contro cittadini disarmati, con donne e bambini al seguito, si impieghino reparti specializzati, con manganelli e lacrimogeni e contro la malavita organizzata si vada sempre con i guanti di velluto, attenti a non urtare la loro “sensibilità”. Credo sia qui inutile ricordare quanto delinquenziale sia stato l’apporto di certe forze dell’ordine in occasione del G8 di Genova. Certo è curioso dover ricordare il comportamento delle forze dell’ordine che marciavano contro i dimostranti battendo i manganelli contro i loro scudi, in perfetta sintonia con quanto accadeva in Cile ai tempi di Pinochet. Credo che questa prova di forza del celodurista Maroni sia solo un segnale, un avviso, delle intenzioni di questi ministri e del loro presidente, di voler impiegare forze di polizia per mantenersi al potere, anche nel caso non dovessero essere più forze di maggioranza in questo paese. Stadi di calcio ce ne sono da riempire. Aggiungiamoci i CIE e noteremo che una struttura golpista è già pronta per essere usata per consentire al presidente di scimmiottare Pinochet, qualche suo collega sud americano o qualche rais africano.

Di: Renato Bonini

lunedì 4 luglio 2011

NO TAV...NO POLIZIA

Lacrimogeni al CS 15, sparati ad altezza uomo, nelle teste, nelle pance e nelle ginocchia. Sassi buttati dalla finanza sulle teste dei manifestanti da un altezza di 80 metri. Poi corse dietro ai manifestanti sparando proiettili di gomma. Spari sui corpi dei manifestanti con le mani alzate, botte ai vecchi che tenevano i banchetti per ...rifocillare il popolo accorso. Sembra lo Yemen, la Siria, il fazzoletto di terra chiamato Gaza, sembrano le guardie fedeli a Gheddafi o qualsiasi polizia di un qualsiasi tiranno di qualsiasi luogo sperduto nel terzo, quarto o quinto mondo. E’ l’Italia, quella del parlamento che non permette gli arresti dei mafiosi o Pdue/treoquattristi in carica. L’Italia che piange i morti mandati ad ammazzare in 32 guerre nel mondo e fa sparare addosso al suo popolo. L’Italia dei fori, quelli delle olgettine che hanno fatto cultura e delle ministre che hanno fatto cariera, quelli nei conti correnti dei pensionati, precari, commercianti e piccoli artigiani e quelli dei crack finanziari, quelli delle grandi opere e quelli ingrossati che abbiamo dietro.

Ma oggi, i più spaventati sono loro, quelli comodi a spingere bottoni per servire il sistema, quelli che pur sapendo negano, proprio per paura. La paura di un popolo incazzato e determinato, un popolo che sembra volersi riappropriare del paese, e non c’è bandiera e non c’è bugia che tenga.

domenica 3 luglio 2011

EVENTO DELL'ANNO

La Lega,nonostante sia al governo,ha voltato le spalle a Napoli,dicendo che i napoletani non impareranno mai a fare la differenziata.Facciamo capire alla Lega il "brivido " che provano gli amici di Napoli...

L'indirizzo è: LEGA NORD per l'Indipendenza della Padania Segreteria Federale via Carlo Bellerio, 41 - 20161 Milano "

Spedire solo carta.Chi invece è in zona può portare di tutto.

Grazie ragazzi.W l'Italia UNITA
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